Elisabetta Terragni_Stanze. Altre filosofie dell'abitare
24/05/2016 - I progetti di luce Artemideprotagoniste delle mostre “Arch and Art” e “Stanze. Altre filosofie dell’abitare”, in occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, fino al 12 settembre 2016.
ARTEMIDE ALLA MOSTRA “ARCH AND ART”
La luce di Artemide nel progetto Arch and Art, realizzato da Domus e allestito all’interno dei Giardini della Triennale. Un progetto che vuole testimoniare il legame che unisce un’opera architettonica e un’opera d’arte: cinque padiglioni progettati da cinque architetti e altrettanti artisti. Tra questi maestri Michele De Lucchi con Enzo Cucchi.
Il padiglione di Michele De Lucchi è “un camino alto nove metri, una torre del vento, una inusuale ciminiera costruita per ospitare quattro terrecotte di Enzo Cucchi. È di forma conica nella parte inferiore, e cilindrica in quella superiore. Le opere di Enzo Cucchi appaiono sospese e attraggono per la straordinaria forza che sprigionano. Sono illuminate durante il giorno dalla luce solare, filtrata dall'oblò nella sommità della cupola, e dall'alto con i proiettori Tycho di Artemide sospesi all'anello strutturale”.
Tycho è uno spot estremamente tecnologico dall’estetica pulita e morbida. “Tycho ha il compito di porre accenti e di farlo nella maniera più semplice possibile. Ho disegnato una visiera, una palpebra per dirigere la luce e non abbagliare” Michele De Lucchi.
ARTEMIDE ALLA MOSTRA “STANZE. Altre filosofie dell’abitare”
La mostra “Stanze. Altre filosofie dell’abitare” è un percorso espositivo che propone una sequenza di undici ambienti progettati da undici diversi autori che mettono in scena il proprio pensiero e la filosofia dell’abitare. I progetti d’interni sono affiancati da opere letterarie e filosofiche, scelte per creare uno stretto dialogo tra progetti e idee.
“Risonanze” di Andrea Anastasio.
Il progetto di Andrea Anastasio “intende dare forma a un insieme di polarità che sono state individuate nella riflessione sullo spazio domestico”. Gli elementi essenziali allo svolgimento della vita quotidiana sono stati disposti nella stanza in modo da poter tracciare due assi, quasi a suggerire l'intersezione di due stanze.
L’apparecchio Spike, progettato da Artemide, fornisce una luce indiretta sugli elementi di divisione dello spazio, creando un’illuminazione uniforme e leggera. È affidato a Everything il compito di creare una luce d’accento che metta in evidenza elementi significativi all’interno dell’ambiente. L’arredo della stanza si completa con il tappeto Crossbreed disegnato da Andrea Anastasio per Danese.
“In Prospettiva” di Elisabetta Terragni.
Nel progettare il suo spazio Elisabetta Terragni parte dal concetto “togliere invece che aggiungere, un atteggiamento necessario per mettere in luce l’essenziale”. Il progetto di una stanza come un microcosmo dell'abitare e del pensare in cui tutto si filtra e si distilla lentamente. Una stanza che non verrà mai abitata, ma che mostra la sua intimità in una forma di assenza, di vuoto. Artemide si inserisce nel progetto con Uglare 19, un sistema di illuminazione dalle elevate performance con una minima incidenza in termini di volumi fisici e percettivi, utilizzato per creare un grande lucernario capace di modulare differenti luminosità in relazione agli spazi. Davanti alla soglia di tutte le undici Stanze sono collocate le lampade Teti disegnate per Artemide da Vico Magistretti.
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