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09/06/2016 - E' stato inaugurato lo scorso 3 giugno un nuovo edificio al Campus Vitra di Weil am Rhein: il Schaudepot Vitra progettato dagli architetti basilesi Herzog & de Meuron. Il Schaudepot, o 'deposito d'esposizione', nasce per ospitare una selezione di circa 430 icone per il design del mobile, tra cui rari progetti di designer quali Gerrit Rietveld, Alvar Aalto, Charles & Ray Eames o Ettore Sottsass, ma anche oggetti meno conosciuti, realizzati dal 1800 ai giorni nostri, e pezzi stampati in 3D.
Dopo il VitraHaus del 2010 il Schaudepot è il secondo edificio di Herzog & de Meuron sul Campus Vitra. La nuova struttura combina l’aspetto sobrio di un edificio industriale con i requisiti di un magazzino museale percorribile, riflettendo il valore culturale degli oggetti conservati al suo interno.
L'edificio è pensato come un corpo monolitico in mattoni clinker rotti a metà, con una facciata priva di finestre e conclusa da un semplice tetto a spioventi. I mattoni di clinker della facciata sono stati spezzati direttamente sul posto e rendono dinamica la
superficie dell’edificio.
"Un volume semplice e sobrio come una chiesa antica. L’architettura dovrebbe rappresentare l’idea che questo edificio conserva qualcosa di prezioso. E la preziosità della collezione si riflette nel carattere “ermetico” dell’edificio", commenta Mateo Kries, co-direttore del Museo.
La sala principale al piano terra del Schaudepot, con un’area espositiva di 1600 m2, è caratterizzata da una austera struttura a griglia di tubi luminescenti sul soffitto, che illuminano lo spazio in maniera diffusa. Oltre alla collezione permanente, qui si trovano l’area per le esposizioni temporanee e la zona d’ingresso con un negozio. Un terzo spazio accoglie i guardaroba, il tratto degli impianti sanitari ed una caffetteria, collegando l’edificio con il laboratorio di restauro, la biblioteca e gli uffici del Vitra Design Museum.
Con il Schaudepot apre i battenti una mostra permanente e un sito di ricerca sul design del mobile moderno tra i più vasti al mondo. Una sorta di 'museo di vetro', che rende accessibile al pubblico la ricerca sul design in tutte le sue sfaccettature.
Davanti alla struttura si trova uno spazio pubblico rialzato, che la integra nel complesso architettonico del Campus Vitra: in contrasto rispetto alla forma dinamica della Fire Station di Zaha Hadid (1993), l'edificio richiama i capannoni di Álvaro Siza (1992), anch’essi in clinker, ed è onnesso all’ingresso sul lato nord del Campus Vitra, al VitraHaus e al museo di Frank Gehry.
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