28/06/2016 - La decima edizione del Grand Prix Casalgrande Padana si è conclusa venerdì 27 maggio 2016 con la cerimonia di premiazione, presso l’Aula Magna dell’Università IUAV di Venezia, all’interno del prestigioso Complesso monumentale dei Tolentini, alla presenza di autorevoli esponenti della cultura architettonica e personalità del mondo del progetto, della critica, dell’università e della comunicazione.
Nella categoria Rivestimenti di Facciata, Pavimentazioni Esterne il primo premio è andato a 5+1AA Alfonso Femia, Gianluca Peluffo - Agenzia di Architettura srl con tre progetti:
- Docks - Marsiglia, Francia;
- IULM 6- Libera Università di Lingue e Comunicazione, Milano, Italia;
- Life- Nuovo quartiere Residenziale nell’area ex comparto Draco, Brescia, Italia; Draco, Brescia, Italia;
MOTIVAZIONI DELLA GIURIA
La qualità architettonica e tecnologica, unita alla scala e all’importanza dei lavori presentati dallo studio 5+1AA, testimoniano lo spessore della collaborazione avviata tra i progettisti e l’azienda per ideare e sviluppare soluzioni inedite e di elevato contenuto. Un percorso di ricerca e sperimentazione che partendo dal consolidato rapporto tra le quantità e la qualità proprie della produzione ceramica industrializzata, introduce elementi di creatività e innovazione in termini di morfologia e sistemi di messa in opera, capaci di attivare un processo che eleva sensibilmente gli obiettivi del progetto e del prodotto.
In particolare la giuria mette in evidenza il raffinato intervento di recupero e riqualificazione funzionale dei Docks di Marsiglia, importante complesso di stoccaggio portuale, che si propone come territorio di confine tra progetto architettonico e installazione artistica, dove la ceramica è protagonista assoluta attraverso due distinte modalità applicative: per frammentazione e sapiente ricomposizione del materiale posato secondo un preciso schema applicativo; e per sovrapposizione mediante elementi ceramici eseguiti su disegno, fissati a una speciale sottostruttura metallica. Come un tessuto di “simbiosi tecnologica”, il rivestimento cresce sulle facciate delle corti interne senza distruggerle, generando un grande impatto figurativo e mantenendo inalterata l’originalità del manufatto esistente.
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