08/06/2016 - Ha aperto a Bordeaux, in Francia, La Cité du Vin, un luogo unico per la cultura enologica e il tempo libero, in cui il vino “prende vita”, attraverso un approccio coinvolgente, sensoriale, all'interno di un progetto architettonico suggestivo firmato dallo parigino XTU (Anouk Legendre e Nicolas Desmazières).
La Cité du Vin invita a un viaggio intorno al mondo, attraverso i secoli, le culture e le civiltà, studiato per dare una visione diversa e completa del vino.
Anouk Legendre e Nicolas Desmazières, hanno progettato uno spazio plasmato dai simboli dell'identità locale: un vitigno nodoso, il vino fatto ruotare nel bicchiere e i vortici sul fiume Garonna. Ogni dettaglio dell'architettura evoca l'anima e la natura del vino: una “rotondità senza soluzione di continuità, intangibile e sensuale”.
Anche se gli architetti hanno dichiarato di non essersi rifatti ad alcuna forma riconoscibile, l'edificio evoca la sinuosità e la morbidezza delle curve di un decanter.
Questa rotondità degli esterni si ritrova anche negli spazi interni e nei materiali. La Cité du Vin abbaglia con riflessi d'oro che ricordano la pietra chiara tipica degli edifici di Bordeaux. La facciata è costituita da pannelli di vetro serigrafato e pannelli iridescenti in alluminio laccato perforato.
L'edificio cambia aspetto con l'avanzare del giorno e dialoga con il fiume attraverso i suoi riflessi.
I due ingressi su entrambi i lati creano un effetto di movimento, come quello della marea, tra interno ed esterno. Un ingresso si affaccia sulla città e l'altro sul fiume. Più in alto, la torre panoramica permette ai visitatori di scoprire la città illuminata e il territorio circostante, quasi come una torre di osservazione. Nel concept di Anouk Legendre, lo stesso tour ne La Cité segue questi flussi: il vino, il fiume, il flusso di visitatori. Si passa attraverso l'edificio come un fiume, con i visitatori che diventano “navigatori che scorrono intorno alla scala centrale, perpetuando così questa impressione di movimento”. Ciò significa che il i visitatori sono in continuo movimento sperimentando un circolo virtuoso di scoperta. Ogni persona "scopre un nuovo mondo in un fluido moto rotatorio che conduce ad una meta insolita e senza limiti, come un viaggio attraverso i meandri di un paesaggio culturale che alimenta l'immaginazione".
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