01/08/2016 - Sono stati ufficializzati a giugno i risultati del concorso Lighthouse Sea Hotel organizzato da YAC in collaborazione con Rimini Fiera, Agenzia del Demanio, Paolo Castelli e Videoworks. Orientata alla tutela e valorizzazione del Faro di Murro di Porco nei pressi di Siracusa, l’iniziativa ha suscitato l’interesse di centinaia di architetti e designers provenienti da 88 nazioni.
La giuria, composta da eminenti personalità del panorama architettonico internazionale quali Manuel Aires Mateus, Fabrizio Barozzi, Pierluigi Cervellati, Alessandro Marata, Bruno Messina, Matteo Agnoletto, Roberto Reggi e Giancarlo Garozzo, ha selezionato i progetti vincitori.
Il team italo-portoghese “Maresia” (Leonardo Marchesi e Jorge Soares Mendes) è salito sul gradino più alto del podio con un progetto che si distingue per la capacità di declinare l’idea di turismo sostenibile nel contesto culturale e paesaggistico del sito: «Il progetto nasce con l’organizzazione dello spazio adiacente al faro con la riappropriazione dei due edifici preesistenti e la creazione di un nuovo volume orizzontale, con l’obiettivo di creare nuovi nuclei e valorizzare il patrimonio paesaggistico e culturale del territorio. L’utilizzo del calcestruzzo stabilisce una continuità con le costruzioni locali ed un profondo legame tra i due punti di riferimento dell’area: il faro e l’hotel. Allo stesso modo, il legame con il paesaggio circostante è ribadito dall’utilizzo dello stesso tipo di pietra utilizzato per la pavimentazione, riproponendolo anche sul terrazzo per un effetto di continuità tra esterni ed interni.»
Secondo classificato, il team spagnolo “Sevak Asatryan, Álvaro Olivares, Esther Sanchis, Eduardo Sancho” propone un progetto profondamente connesso alla specificità naturalistica dell’area che circonda il faro: «Il paesaggio mozzafiato invita a restarvi, intervenendo il minimo indispensabile per adattarlo alle esigenze moderne. Il progetto propone dei volumi in linea con il faro, con l’obiettivo di rendere la scogliera di Murro di Porco un posto unico nel suo genere. Nella ricerca di una coesione tra gli edifici preesistenti, il paesaggio diventa una risorsa; i nuovi volumi, disposti lungo sentieri già tracciati, sono inseriti nella cornice delle architetture preesistenti e del paesaggio marino. Il nuovo hotel fungerà da intermezzo, come elemento in grado di unificare diverse strutture e regalare un’esperienza unica».
Il team italiano “Aut-aut” (Gabriele Capobianco, Jonathan Lazar, Davide Troiani, Edoardo Capuzzo Dolcettasi) posiziona terzo in classifica con un progetto focalizzato sulla funzione principale del faro: illuminare e guidare le navigazioni notturne. «La proposta si basa sullo studio della luce includendo, accanto ad opere di restauro, interventi minimi e ben differenziati. Il carattere distintivo è dato dall’introduzione di strutture bianche in metallo installate sopra gli edifici. Queste strutture leggere rendono i tetti fruibili, accessibili attraverso delle scale, e consentono l’utilizzo di tende di lavorazione locale quale sistema di ombreggiamento. In questo modo, ogni camera dell’hotel avrà un terrazzino dove la privacy è garantita».
Due menzioni d’onore gold al team francese “A131” ed al team italiano “Stanza” che si concentrano rispettivamente su un’interpretazione del legame uomo-natura e su un percorso figurato che unisce i punti focali del sito.
Seguono 10 menzioni d’onore per i teams “2U”, “Huku”, “Jjprs”, “APS”, “Reviastudio”, “FIOR.E”, “Quadricolors”, “Louise Husman”, “MAS”, “AM90”) e 30 progetti finalisti, selezionati per la creatività delle soluzioni proposte.
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