05/08/2016 - «L’ultima settimana di Luglio, con una mostra al Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, sono stati presentati gli esiti del Laboratorio di Progettazione da me tenuto con gli architetti brasiliani Marcio Kogan e Gabriel Kogan.
Durante tutto l’anno accademico ho potuto lavorare a fianco dei due architetti paulisti e apprezzare nuovamente (dopo l’esperienza comune al MIAW Milano International Architectural Design Workshop dell’anno scorso) la loro assai nota abilità progettuale e la loro capacità di vedere l’architettura: “the good eye” come si diceva scherzando tra noi.
A stupirmi ancora una volta sono stati alcuni aspetti della loro personalità e del loro modus operandi forse meno noti e, quindi, importanti da trasmettere in questa breve testimonianza: la disarmante gentilezza profusa in ogni momento, la sottile ironia, l’eleganza dei gesti e dei modi (che in qualche modo trova riflesso nella loro architettura), l’affascinante ed intrigante capacità di ascolto nei confronti dei 60 giovanissimi e dinamici studenti (forse sviluppata nel lavoro giornaliero del nutrito team Studio MK27 dichiaratamente democratico) e, soprattutto, il grande impegno ed un’intensità sinceramente fuori dal comune (salutati gli studenti, le conversazioni sui progetti in elaborazione proseguivano tra di noi ben oltre l’orario canonico: nei viaggi in macchina, nelle cene e nelle notti di quei 3 workshop settimanali che, per studenti e docenti, hanno costituito i momenti fondanti dell’esperienza).
Riversare questa singolare dose di intensità in un’occasione di tipo accademico non è una cosa di poco conto se pensiamo che Marcio Kogan, Membro onorario dell'AIA (American Institute of Architects), fondatore e leader del pluripremiato Studio MK27, autentico globetrotter per obblighi professionali, è oggi uno dei maggiori influencer internazionali del mondo del design e dell’architettura, con cantieri aperti in diverse nazioni (Canada, Stati Uniti, Spagna) e che Gabriel Kogan, giovane architetto, impegnato giornalista, abile critico e regista (suoi sono molti film che hanno contribuito a rendere celebre lo studio di San Paolo, vedasi il canale Vimeo dello studio) svolge un’attività di ricerca e didattica di grande intensità.
La sfida che abbiamo deciso di affrontare, inoltre, non era delle più facili anche per due architetti di tale caratura: riportare in vita i Castelli medioevali di Villafranca di Verona e di Valeggio sul Mincio, nonché pensare a come segnare l’antica presenza del Serraglio, una ciclopica opera medioevale che un tempo collegava le fortificazioni della zona.
Dopo una fase di studio, di analisi e di confronto tra di noi e gli studenti, si è scelto di operare sulle strutture medioevali senza mimetismi, con linee pulite e moderne ricorrendo a materiali grezzi (ferro, cemento armato, pietra) in grado di dialogare poeticamente con le preesistenze caratterizzate da una grande fisicità. Si è formato, così, una sorta di “doppio brutalismo” in grado di mettere felicemente in relazione alcuni elementi del modernismo brasiliano con la forza materica ed espressiva del medioevo veneto. Una strana alleanza di grande effetto.
I progetti, assai diversi tra loro, si sono messi in luce per l’insistenza comune su alcune aree di ricerca ricorrenti sia nell’opera dello Studio MK27 che negli ambiti di ricerca dei due autori: l’aspetto diegetico narrativo, direi filmico, dell’architettura con lo studio attento di precise sequenze narrative, il lavoro sulla visione con quel senso della prospettiva quasi ipnotica presente sempre nelle immagini dello studio brasiliano e il rapporto tra interno ed esterno in architettura, tutti temi ravvisabili nel lavoro professionale e di ricerca dei Kogan.
La collaborazione tra Marcio e Gabriel Kogan ed il Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano è stata fortemente voluta dal Prof. Emilio Faroldi ed è stata confermata anche per l’Anno Accademico 2016/2017 che si preannuncia, quindi, come un anno ricco di appuntamenti per gli architetti brasiliani, sempre più vicini all’Italia ed al nostro mondo dell’architettura e del design.
Il Laboratorio del prossimo anno si svolgerà sempre presso il Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, un centro dinamico che, sotto la guida decisa del Prorettore Federico Bucci e del suo staff, si sta evidenziando, sempre di più, come un polo di riferimento internazionale nella ricerca sul rapporto tra l’architettura moderna ed i contesti storici con la presenza di docenti fissi di chiara fama come Eduardo Souto de Moura e la grande vetrina offerta dal festival Mantovarchitettura che ogni anno, per tutto il mese di Maggio, porta nella cittadina lombarda importanti architetti e ricercatori provenienti da tutto il mondo».
(autore arch. Filippo Bricolo)
Modulo di “Tecniche della rappresentazione”: Prof.ssa Erika Alberti
Collaboratori alla didattica: Alessandro Leoni, Valeria Arena, Carlotta Testa.
Studenti:
Castello di Villafranca: PIAZZA: Martina Gatti, Caterina Gridelli, Dario Erioli, Sofia Manferdini, Raffaele Dongili, Xu Han; RISTORANTE: Michele Giavara, Giacomo Dal Ben; ROCCHETTA: Federica Chizzoni, Mattia Franceschetti, Flavio Battistoli, Arianna Bianchini, Emanuele Melli, Lucrezia Aletto, Federico Bazza; BOOKSHOP: Ida Godino, Martina Magnani; CAMMINAMENTI: Alberto Magalini, Cristian Adami, Simone Abbiati, Andrea Carluccio, Matteo Lorenzini; TORRETTE: Marta Magnani, Rocco Arletti, Liu Teng, Alessandra Brembati, Alessandro Guido, Greta Deantoni; GIARDINO: Elisa Brutti, Dorri Ramin, Enza Di Maro, Giorgia Ceranovi; SERVIZI: Francesca Felappi, Martina Consolandi; PALCO: Simone Locatelli, Daniele Deplano; PARTE LATERALE: Bonnie Borsari, Edoardo Ferrari, Valentina Ferrari, Anna Castiello, Francesca Kiprianidis, Elisabetta Balboni; BAR/CHIOSCO: Marco Iacuzzi, Vladimir Boaghe, Giada Zani; Serraglio: SERRAGLIO INIZIO: Joelle Calabrese, Giulia Luchesa; HOTSPOTS: Nergis Ayik; GHERLA: Alessandro Biggi, Francesco Coroni; SERRAGLIO: Davide Discepoli, Benedetta Fantoni; Castello di Valeggio sul Mincio: Fabio Falcone, Mario Ardillo, Lino Boselli, Giorgio Camurri, Nicola Candini
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