04/10/2016 - Forte dell’idea che “la parete è come un libro da sfogliare”, con la collezione Archeologiel’artista Franco Guerzoni trasferisce su grandi superfici ceramiche la sua cifra pittorica, articolata in segni visivi capaci di stimolare “un viaggio verso l'interno che consente di rintracciare il vissuto, le memorie, i segni, i simboli, tutto ciò che nel corso dei secoli [quella parete] ha raccolto”. Luoghi in abbandono, architetture domestiche e spazi indu-striali, forme dell’abitare arcaiche e in rovina riaffiorano dalla superficie dipinta con la dignità di intense apparizioni immaginifiche.
L’archeologia del quotidiano - attraversamento di epoche e storie che riconducono a un tempo antico fino all’archetipo della grotta come luogo simbolico per eccellenza - rivive per mezzo di velature e ri-pitture capaci di creare nuove memorie sulla superficie delle lastre di ceramica. Quella messa in campo nella collezione firmata da Guerzoni è un’archeologia al contrario, che trova una sua definizione significativa non in un’ipotesi narrativa retroattiva e rivolta al passato ma piuttosto in un abbozzo ideale di futuro, reso mediante un amalgama di segni che contiene e sovrappone diverse epoche storiche.
La collezione trova espressione in una serie di lastre ceramiche piane caratterizzate da fondi articolati, con accumuli e dense pigmentazioni, di colori in polvere e materiali ges-sosi derivate dalla prassi tecnica dello 'strappo d'affresco”. In Archeologie, diverse im-magini si sovrappongono come diapositive proiettate l’una sull’altra, per un viaggio ac-celerato nel tempo che accumula abrasioni e continui distaccamenti. Nella densità ma-terica così ricreata è possibile leggere infinite storie, combinate e stratificate su un unico supporto. Queste storie, grazie alle attuali tecnologie di produzione, trasformano le pareti rivestite con le lastre ceramiche in opere d’arte, riattivando il dialogo costruttivo tra fantasia creativa e abilità produttive che ha reso la storia del marchio CEDITun esempio virtuoso d’incontro tra genio progettuale e raffinati processi tecnologici, con esiti d’eccezionale impatto estetico e formale.
L’opera d’arte può essere messa al servizio della decorazione permettendo la costru-zione di veri e proprio “ambienti” pittorici di grandi dimensioni: sulle pareti in ceramica è depositata la poetica dell’artista, un manto colorato destinato a sopravvivere al tempo e a diventare memoria.
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