20/10/2016 – Sarà inaugurato a breve a Soriano Calabro (VV), su progetto dell'arch. Francesco Schiavello con gli architetti locali Merilia Ciconte e Santo Prestanicola, il “Museo del Terremoto – MuTerr”. L'edificio si trova all'interno dei grandi spazi ipogei dell’antico Convento di San Domenico, un complesso religioso del XV Secolo, parzialmente distrutto dal terremoto del 1783.
Il Convento, chiamato in passato “Santa Casa”, è stato al centro dell’ “Universo Domenicano”, ha avuto importanti appoggi da numerosi Papi e Cardinali e da regnanti di Spagna e Napoli. La “Santa Casa” ha amministrato dal 1654 la Contea di Soriano e per questo la sua sfera di influenza economica, culturale e sociale ha fortemente contribuito allo sviluppo delle aree e degli insediamenti circostanti. Al proprio interno sono state attive un foresteria, la farmacia, la stamperia ed una fornitissima biblioteca, ancora esistente con numerosi e prestigiosi volumi.
Per anni il Complesso Domenicano è stato uno dei simboli più importanti della storia di quell'evento sismico e oggi rinasce come polo museale, secondo solo a quello di Reggio Calabria.
Da qualche anno all'interno del complesso è aperto il Museo dei Marmi - MuMar, dove di particolare pregio si trova la Testa di Santa Caterina da Siena, in marmo di Carrara, attribuita quasi sicuramente alla mano di Gian Lorenzo Bernini.
Il MuTerr rappresenta un suggestivo luogo d’incontro e di informazione sui fenomeni sismici, non solo della Calabria, ma dell'intero Paese, raccontati da diverse prospettive: storica, antropologica e architettonica.
Con il recupero si è portata alla luce un'altra parte importante di questo complesso, finora rimasta “nascosta” e mai utilizzata. Tutti gli antichi spazi architettonici dell’ala sud-ovest, volgarmente detti “Scuri”, testimonianza di quella che fu la più “funesta catastrofe” causata dal terremoto del 1783, sono oggi fruibili nell'ambito del MuTerr e potranno servire anche per esposizioni temporanee di mostre, eventi culturali di vario genere o convegni.
Il Museo è caratterizzato da due ambienti distinti: il visitatore è accolto all'interno di un'area moderna, contraddistinta dall’installazione di una controsoffittatura monumentale a costoloni lignei, creata con processi digitali di progettazione parametrica e tagliata con macchine a controllo numerico. Il soffitto è una vera e propria opera d’arte che richiama il movimento ondulatorio e labile proprio del terremoto e che avvolge visivamente il visitatore in un luogo aggressivo e dinamico.
La controsoffittatura è stata progettata 'sezionando' un'onda sismica in più di mille pezzi assemblati ad incastro ed appesi tramite attacchi e cavi d'acciaio a delle travi IPE ancorate alle pareti perimetrali.
Da quest'area luminosa il visitatore è poi condotto negli "scuri", contraddistinti invece da un un’atmosfera suggestiva e da un ambiente più calmo e riflessivo. Caratteristica di questo secondo ambiente sono le volte a botte, la cui bellezza antica è fatta risaltare dalla pavimentazione di resina di colore bianco,pavimentazione continua senza fughe, per dare maggiore valore alla direzionalità delle volte e alle lastre di vetro opaco che coprono l'incanalamento degli impianti.
La lunga e complessa riflessione sui terremoti che il MuTerr, sotto la direzione di Emanuela Guidoboni (una delle più accreditate sismologhe europee e docente all’Università di Bologna) propone, fra storia e scienza, guarda al passato, ma interessa fortemente il futuro, nella convinzione che su questi basi di conoscenza sui fenomeni del terremoto possa crescere una nuova cultura condivisa della sicurezza abitativa.
Oltre al MuTerr sono in fase di allestimento altri ttre musei: della Ceramica, dell'Arte Sacra e una Pinacoteca di Arte Contemporanea.
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