12/10/2016 - Salento: nel cuore del centro storico di Morciano di Leuca Palazzo San Giovanni dà il nome alla nuovissima guesthouse ricavata in un antico palazzo del '600. Ma racconta anche la storia di una donna di origini lombarde, di nome Paola Cagnazzi, che, dopo una breve vacanza fuori programma, decide di cambiare vita.
"Fino a poco tempo fa, - afferma Paola - lavoravo come segretaria di direzione al Corriere della Sera, a Milano. (...)
Nell’estate del 2009, in modo del tutto casuale, scoprii il Salento. Dopo quella settimana, volata in un lampo, nulla è più stato come prima.
Nel 2013 con il benestare della Soprintendenza alle Belle Arti di Lecce, il palazzo è stato completamente restaurato con l’intento di conservare tutti gli elementi architettonici e tipici salentini, tra cui i soffitti in tufo, i grandi camini in pietra leccese, le volte a botte e la volta a stella che ricopre la sala colazione.
Nell'aprile 2016, - continua la proprietaria della struttura - decisi di fare il grande salto e lasciare il posto fisso per trasferirmi nel Salento durante tutta la stagione estiva. Da segretaria full time ad autonoma stagionale”.
La dimora, restaurata con il supporto dello Studio Alessio di Bergamo, è organizzata su due piani che ruotano attorno ad una corte centrale, con 4 camere matrimoniali, 2 appartamenti ed una suite. L'edificio è parte del complesso che nei secoli scorsi faceva capo al celebre Convento dei Carmelitani che s’affacciava sulla Piazza San Giovanni ed ebbe ruolo di grande centro culturale nel Rinascimento, riferimento per tutto il Basso Salento.
Rivela ancora Paola: "Nel gennaio 2012, in uno di questi viaggi verso sud in giornata, trovai quello che avevo cercato a lungo: era un antico palazzo salentino, con soffitti a volte e camini in pietra leccese, dal punto di vista architettonico era ideale come struttura turistica ma necessitava di imponenti lavori di ristrutturazione. Avevo trovato il mio posto, o lì o in nessun altro luogo. L'idea era ormai diventata passione e la certezza di voler cambiar vita. (...) Con molti sacrifici, acquistai e ristrutturai quello che sarebbe diventato Palazzo San Giovanni?".
Non si conosce con esattezza la data di costruzione del suo nucleo principale, ma una fonte certa si trova all'interno del palazzo: un’epigrafe datata 1786, in latino, che racconta un cambio di gestione. Il nuovo amministratore Giovanni Serafini Sauli trovò questa casa già molto antica e in rovina.
Sotto il palazzo si trovano ancora numerosi trappeti, gli antichi frantoi ipogei utilizzati per la produzione dell’olio d’oliva. Uno di questi si intravede nel cortile.
"Il mare, gli ulivi, prendere decisioni da sola: tutto questo per me rappresentava la libertà dalla routine; la libertà di poter scegliere cosa fare, come organizzare il lavoro e trovare collaboratori giusti. Mi sembrava un sogno!"
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