30/01/2017 - La mostra “Vivere alla Ponti” apre le sue porte fino al 3 febbraio 2017 nella prestigiosa sede dell’Istituto Italiano di Cultura nel centro della città renana. Curata da Francesca Molteni e Franco Raggi in collaborazione con Salvatore Licitra, Gio Ponti Archives, Ordine Architetti di Milano, Molteni Museum ed Edison, la mostra ripercorre le esperienze architettoniche, degli edifici industriali e domestici progettati da Gio Ponti.
Realizzata in occasione della riedizione di alcuni arredi di Gio Ponti a cura di Molteni&C, l’esposizione “Vivere alla Ponti” rende omaggio al grande Maestro del ‘900, al suo design domestico, all’ossessione per il dettaglio e a una visione della modernità ancora attuale. Elementi ben presenti nella riedizione dei suoi più significativi arredi oggi prodotti da Molteni&C. I suoi progetti di interni – case e uffici – rivivono nei video, nelle fotografie d’archivio e nei disegni, alcuni inediti, realizzati nel corso di una vita.
Di particolare interesse “Amare Gio Ponti” diretto da Francesca Molteni, il primo documentario sul grande maestro che raccoglie le testimonianze degli eredi – i figli Lisa, Letizia e Giulio, e i nipoti Salvatore Licitra e Paolo Rosselli – e le interviste ai protagonisti di oggi: Vittorio Gregotti, Fulvio Irace, Enzo Mari, Giovanna e Maria Grazia Mazzocchi, Sandro Mendini, Nanda Vigo, Bob Wilson. Con un’intervista esclusiva all’editore Benedikt Taschen, collezionista appassionato di Ponti.
Il film, prodotto nel 2015 da Molteni&C si basa sulla ricerca di materiali storici, le fonti iconografiche degli Archivi Ponti e delle Teche Rai, con un’intervista a Gio Ponti nel suo studio di via Dezza, le architetture e gli arredi progettati ad hoc. La mostra: un racconto insieme intimo e professionale, dentro le case milanesi della famiglia Ponti – in via Randaccio, in via Brin, e poi in via Dezza – ma anche nello Studio Ponti, tra i tecnigrafi, i redattori di Domus e gli amici come Bruno Munari. Fino ai i primi progetti per l’ambiente di lavoro, tra le scrivanie di Palazzo Montecatini a Milano, nei più noti uffici Pirelli e in compagnia delle “signorine anni ’50” della società Vembi-Burroughs.
Luoghi pensati per chi li abita, per la felicità dei figli, per il comfort degli impiegati, per l’efficienza del lavoro, come gli arredi navali progettati per la compagnia di navigazione “Italia” per i transatlantici: Conte Biancamano, Conte Grande, Giulio Cesare, Oceania, Africa e Andrea Doria. Luoghi in cui architettura, interni e arredi si integrano armoniosamente. Tra le tante collaborazioni con l’industria, Ponti annovera anche quella con Edison, la più importante azienda elettrica italiana del tempo, ora parte del gruppo EDF.
L’inizio di questa relazione risale al 1930 con la “Casa elettrica”, uno dei primi esempi di architettura razionalista in Italia, in cui trovano spazio tutte le applicazioni quotidiane dell’energia elettrica. Voluta da Edison, su richiesta di Gio Ponti e commissionata al Gruppo 7 e Piero Bottoni per la IV Triennale di Monza. Gio Ponti progetta per Edison anche quattro centrali elettriche in Trentino, sul fiume Noce (1952), sul Liro (1953), sul Chiese (1954), a Pantano d’Avio (1955), e le centrali in Valcamonica (1950), sul fiume Mera in Val Chiavenna (1953) e sullo Stura a Demonte, Cuneo (1953).
Molteni&C, fondata nel 1934, festeggia la sua storia di qualità, ricerca e innovazione, rinnovando l’attenzione per i maestri dell’architettura e del design con un progetto di riedizione di arredi disegnati da Gio Ponti, il grande maestro del ‘900 ambasciatore dell’Italia nel mondo. Un percorso iniziato nel 2010 che ha permesso di produrre una collezione di arredi che di anno in anno si amplia con nuovi arredi spesso inediti, e che sfocia, nel 2016, in un accordo in esclusiva mondiale, con gli eredi Ponti, per la riedizione dei suoi arredi nel prossimo futuro.
Nato a Milano nel 1891, Gio Ponti, attivo dagli anni ‘20 agli anni ’70, è stato architetto, industrial designer, pittore, docente del Politecnico, scrittore e fondatore della rivista Domus nel 1928.
La collezione Molteni&C, realizzata con la direzione artistica dello Studio Cerri & Associati, dopo un lungo percorso di ricerca e studio dei prototipi, grazie all’accordo con gli eredi Ponti, comprende arredi e mobili prodotti per abitazioni private o per piccole serie.
- Lasedia in alluminio disegnata da Gio Ponti nel 1935 per il primo Palazzo Montecatini di Milano.
- Il comò in essenza di olmo, disegnato in diverse varianti tra il 1952 e il 1955, caratterizzato dalle maniglie applicate di varie essenze (olmo, noce nazionale, mogano e palissandro).
- La libreria in multistrato sagomato con rivestimento in olmo, realizzata nel 1956-1957 per casa Ponti in via Dezza a Milano.
- Il tavolino con gambe metalliche, griglia verniciata a mano e piano in cristallo trasparente, disegnato nel 1954-55 sempre per la casa di via Dezza.
- La poltrona con struttura in ottone satinato e rivestimento in pelle bicolore, disegnata nel 1953 e presente in via Dezza.
- Il tappeto in pelle di cavallino, disegnato nel 1954; le cornici specchiate in tre dimensioni del 1950.
- La sedia e poltrona pieghevoli della serie Apta, presentate nel 1970 in occasione della fiera Eurodomus 3 a Milano.
- Il tavolino con struttura in palissandro e piedi in ottone dal caratteristico piano in vetro. Disegnato negli anni ’50 per l’azienda Singer&Sons di New York.
- La poltrona disegnata per Villa Planchard (1953-1957) a Caracas, uno dei progetti più cari a Gio Ponti.
- La libreria lineare sospesa in multistrato sagomato realizzata nella seconda metà degli anni’50 per la casa di via Dezza a Milano.
Vivere alla Ponti
Istituto Italiano di Cultura di Colonia
Fino al 3 Febbraio 2017
Orari: Lunedì-Venerdì 9.00-13.00; 14.00-17.00
Universitaet Strasse,81
50931 Koeln
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