23/01/2017 - Lo scorso martedì 17 gennaio la prestigiosa catena alimentare Eataly ha aperto il nuovo punto vendita di Trieste all'interno dell’ex Magazzino Vini, edificio storico che si affaccia sul Porto della città.
Il vecchio magazzino, noto anche con il nome di 'Capannone delle vasche', nasce nel 1902 per lo stoccaggio delle botti che arrivavano dall'Istria e dalla Dalmazia.
L’incarico di progettazione dell’intervento di riqualificazione è stato affidato dalla Fondazione CRTrieste a Marco Casamonti, fondatore dello Studio ARCHEA Associati.
In accordo con la locale Soprintendenza, la volumetria originaria dell'edificio non è stata modificata, in favore di una soluzione che ha comportato lo smontaggio e il rimontaggio per porzioni del muro storico perimetrale. All’interno della muratura originaria, a una distanza di circa 3 metri, è stato inserito un nuovo corpo architettonico completamente vetrato, collegato al perimetro esistente da passerelle sospese rivestite in pietra.
Nell’atrio dell’edificio domina una doppia scala monumentale in acciaio cor-ten – che collega i tre piani commerciali, alla base della quale sono situate due vasche d’acqua – affiancata da una grande parete rivestita in mattonelle di vetro retroilluminate che richiamano, per forma e materiale, il rivestimento interno delle antiche vasche dove veniva conservato il vino.
Un'altra grande vasca d’acqua, che abbraccia tutto il perimetro dell’edificio, si trova tra il muro storico, rivestito internamente con le medesime piastrelle in vetro, e il nuovo corpo vetrato, al livello interrato.
“Con questa iniziativa – ha affermato Massimo Paniccia – la Fondazione CRTrieste non solo ha consentito di riqualificare completamente un’importante area delle Rive cittadine, già oggetto di intervento da parte della Fondazione con la ristrutturazione dell’ex Pescheria, ma anche promosso l’insediamento di quello che potrà risultare un grande attrattore economico per la città, Eataly, che ha già potuto creare cento nuovi posti di lavoro, in gran parte destinati a giovani locali”.
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