22/02/2017 - Riportata all'antico splendore, la Misericordia di Venezia è di nuovo, da quasi un anno, un luogo dove storia e cultura dialogano con il territorio, riprendendo l’antica funzione sociale della Scuola.
Grazie al Project Financing e alla collaborazione tra il Comune di Venezia e la società SMV (Società del Gruppo Umana Spa), la Misericordia torna ad essere uno spazio in cui convergono riqualificazione urbana e aggregazione sociale, passato e contemporaneità.
Nata nel Medioevo, la Misericordia era una delle sette “Scuole Grandi” di Venezia, tra le massime istituzioni sociali della Serenissima. Dall'inizio del XIX secolo, dopo la caduta della Serenissima, la Scuola ha avuto diverse destinazioni d’uso: prima alloggio militare, poi magazzino e, infine, Archivio di Stato.
Dal 1914 al 1991 è diventata fulcro dell’attività pedagogica e sportiva della società di ginnastica Costantino Reyer che l'ha resa il tempio dello sport veneziano.
L'edificio si apre al piano terra con un ampio salone a tre navate definite da colonne binate collocate su plinti. Sulle pareti il ritmo scandito dalle colonne trova la sua corrispondenza in un sistema di semicolonne con nicchie in pietra d’Istria.
Al primo piano, la sala capitolare è impreziosita da una ricca decorazione a fresco dipinta a chiaroscuro ad imitazione delle sculture e attribuita alla scuola di Paolo Veronese. Le figure dei dodici profeti maggiori, protagonisti indiscussi della rappresentazione, sono un unicum nella Venezia dell’epoca per vastità e complessità.
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