20/02/2017 - Verona: è in fase di ultimazione ormai il progetto di M15, il nuovo Magazzino delle Professioni, un vero e proprio esempio di rigenerazione sostenibile di uno spazio industriale, promosso dall’Ordine degli Architetti, guidato dal professor Mario Botta e coordinato da Paola Ravanello.
Gli ex Magazzini 15, 16 e 17, dismessi da decenni, sono stati oggetto di un paziente e meticoloso progetto di recupero culturale, reso possibile attraverso un programma di progettazione partecipata, sotto l'egida dell’architetto Antonio Ravalli.
Dalla fine degli anni ottanta l’intera area (circa 95.000 mq), prevista dal PRUSST di Verona Sud come nuovo Polo Culturale, è rimasta abbandonata.
L'avvio al progetto di recupero risale al 2006, data dei primi contatti tra l’Ordine degli Architetti P.P.C. di Verona e la proprietà dell’area, con l’intenzione di trasferire all’interno di quegli edifici, una volta recuperati, la propria sede.
Il Magazzino 15 ospiterà, infatti, la sede di tre ordini: oltre a quella degli Architetti, la sede dei Commercialisti e quella dei Consulenti del lavoro.
I progettisti hanno optato per la convergenza tra il progetto architettonico ed il progetto strutturale, scegliendo di lasciare a vista le opere strutturali, per renderle componente attiva nella percezione d'insieme degli edifici e parte integrante del progetto.
Lo schema compositivo si basa su una geometria chiara e ben riconoscibile. Lo sviluppo longitudinale degli edifici è definito da una spina centrale, costituita da una serie di setti di controventamento trasversali in calcestruzzo armato, intervallati dai nuovi vani scala, blocchi monolitici anch'essi in calcestruzzo a vista.
La scelta del legno come materiale per contenere le componenti impiantistiche è dettata dalla volontà di enfatizzare il contrasto con l'involucro storico in muratura e i nuovi setti strutturali in cemento a vista.
L’inaugurazione della nuova sede, prevista entro il 2019, rappresenta l’opportunità per approfondire il dibattito sui temi del riuso sostenibile, nell'ambito di un fitto programma di eventi che si sta sviluppando all’interno della rassegna “C’è Vita nello Spazio”, curata dagli architetti Nicola Brunelli e Marco Campolongo.
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