27/03/2017 - È stato inaugurato lo scorso 8 marzo il Palazzo di Giustizia di Strasburgo. Il progetto porta la firma dello studio Garcés - De Seta - Bonet, Arquitectes con Serra Vives Cartagena Arquitectes e si presenta come un'architettura isolata all'interno del contesto urbano in cui è inserito, "un'esperienza unica, congelata nel piano storico”.
L'edificio è un vero e proprio monumento che ha un valore intrinseco sia poiché si distingue architettonicamente dagli altri sia perché costituisce un punto di riferimento nella struttura urbana della Neustadt di Strasburgo.
Dal Pont de la Fonderie, il Palazzo di Giustizia di Strasburgo si mostra nel suo aspetto originale, dal punto di vista morfologico e storico.
Entrando nel nuovo edificio, l'utente ha la percezione di uno spazio estremamente luminoso, uno spettacolo di luce trasmesso dalla facciata in vetro. La chiarezza, la trasparenza e le connessioni tra gli spazi donano una sensazione di tranquillità e di solennità.
Due elementi importanti danno al progetto qualità funzionale e spaziale: il cortile creato nel cuore del Palais e il nuovo volume che ospita le aule di tribunale.
Una particolare sequenza - Salle des Pas Perdus, cortile interno, spazio delle aule - viene così integrata nella costruzione, dandole una logica funzionale e qualitativa. Questa disposizione permette di indirizzare il 'pubblico' dritto al cuore dell'edificio.
Come un diaframma tra la Salle des Pas Perdus e il giardino, una lastra di vetro protegge i percorsi riservati al pubblico.
Sui diversi piani, spazi progettati come gallerie vetrate intorno a un patio, offrono una vista piacevole sul giardino interno, che si presenta come premessa ad una più generale composizione sul tetto.
La sagoma e il materiale del nuovo ultimo livello interagiscono con quelle dei tetti aguzzi della città, le cui falde inclinate riflettono le variazioni cromatiche del cielo. I lucernari sono sapientemente integrati nel tetto per fornire l'illuminazione zenitale ad ambienti meno illuminati come l'Aula, la caffetteria e la biblioteca.
“L'attico, con una certa audacia formale, stabilisce i termini di un rapporto rispettoso tra l'espressione di una modernità affermata e l'ordine rigoroso delle facciate di un edificio storico. Così, la città di Strasburgo si arricchisce di un nuovo punto di riferimento urbano, rispettando l'immagine inscritta nella memoria collettiva del monumento Neckelmann. Perchè tutto ciò duri, si deve prima di tutto cambiare”.
|