17/03/2017 – Sono stati proclamati i vincitori della Rassegna Architettura Arco Alpino, organizzata dall'associazione Architetti Arco Alpino.
L'associazione, fondata il 20 maggio 2016 dagli Ordini degli Architetti PPC della Regione Autonoma della Valle d'Aosta, Provincia di Belluno, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia di Cuneo, Province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola, Provincia di Sondrio, Provincia di Torino, Provincia Autonoma di Trento e Provincia di Udine, è nata con lo scopo di creare sinergie tra i partecipanti e di coordinare le iniziative legate alle tematiche culturali e professionali con rilevante caratterizzazione alpina, con la consapevolezza che le affinità delle caratteristiche geografiche delle Alpi hanno sempre determinato e determinano tutt’oggi problemi ed esigenze simili.
Diversi temi progettuali, diverse tecniche costruttive, diversi atteggiamenti rispetto a realtà dove avvengono fenomeni contrapposti: sono queste le differenze ed i contrasti emersi osservando i 246 progetti architettonici che hanno partecipato alla Rassegna.
La giuria, composta da Sebastiano Brandolini, Quintus Miller e Bernardo Bader, ha scelto 22 finalisti, e stasera ne premia quattro con un ex aequo.
I progetti vincitori sono:
- il recupero della Borgata Paraloup (Valle Stura, Cuneo), a cura di Architetti Dario Castellino, Valeria Cottino, Giovanni Barberis, Prof. Daniele Regis
- il capanno wood and the dog (Paesana, Cuneo) a cura di StudioErrante Architetture
- il recupero della piazza dell’Abbazia di Novacella (BZ), a cura di Markus Scherer Architekt
- il complesso residenziale ad Appiano (BZ), a cura di Feld72 Architekten.
Le opere scelte privilegiano la linearità alla complessità, il ragionamento al formalismo, la qualità costruttiva all’appariscenza. Certe opere sono assai piccole, ma altrettanto precise. Tutte cercano il dialogo costruttivo con lo straordinario paesaggio alpino (che riguarda sia la natura che la cultura), preferendo sempre il coraggio alla timidezza.
Si passa dai quasi 6.000 mq dell’intervento all’Abbazia di Novacella (BZ) ai 9 mq del capanno di Paesana (CN), a dimostrazione di una varietà di forme, generosità di offerte, moltitudine di funzioni e ricchezza di sfumature delle 246 opere presentate e condensate nei 22 ‘finalisti’ in mostra. Realizzazioni su piccola o grande scala, ma concepite con coraggio, riflessione, semplicità e qualità.
Le parole della giuria: “Le Alpi italiane presentano forti disomogeneità, il che corrisponde alla loro ricchezza: zone turistiche vicine a vallate produttive, grandi aree abbandonate nei pressi di tante piccole città, e infrastrutture trasportistiche, monumenti storici e parchi nazionali a diretto contatto tra di loro. In Italia, non esiste un’identità alpina abbastanza tipica da essere riassumibile in un’unica immagine, forma o materiale. La giuria del Premio “AAA - Architetti Arco Alpino” non poteva prescindere da questo dato di fatto oggettivo, risultante dalle peculiarità della geografia, dell’economia, della società e della storia recente del nord Italia. Le Alpi, per noi giurati, non possono essere considerate soltanto come un luogo idilliaco, naturalistico, privo di problemi e slegato dalla “civiltà di pianura” a pochi chilometri di distanza.
Ogni architettura delle Alpi italiane si trova, nel bene e nel male, a dover riflettere sulla complessità di questa situazione dinamica, stratificata e contraddittoria. E’ anche difficile, la situazione architettonica delle Alpi italiane: spesso si preferisce parlare di quantità a scapito della qualità, e spesso la buona architettura contemporanea deve scontrarsi con un neo-vernacolare volgare e sciatto, ma per molti ancora rassicurante”.
Alberto Winterle, presidente Architetti Arco Alpino, dichiara: “Apparteniamo a luoghi dove l'orizzonte è occupato da pendii, boschi e rocce. Luoghi dove la morfologia e la quota del territorio limitano considerevolmente lo spazio antropico, portando l'uomo a misurarsi con condizioni avverse sperimentando nel corso del tempo le modalità con cui insediarsi. Luoghi allo stesso tempo drammatici e straordinari dove le risorse naturali offrono opportunità ma richiedono rispetto. Questo sono le Alpi. Una scogliera segnata da solchi ed accidentalità, attraversata da valichi che uniscono mondi oggi sempre più uguali. Un territorio risultato da un lento e lungo processo di stratificazione, che durante le ere geologiche ha sedimentato la struttura mentre in tempi più recenti ha depositato quelle tracce e mutazioni che ancora oggi cerchiamo di comprendere ed interpretare. Le Alpi “come palinsesto”, parafrasando la felice intuizione di André Corboz, costituiscono quindi un tessuto di riferimento sovraccarico di segni, dove la forza di ciò che unisce rende evidenti le peculiarità che contraddistinguono ogni singola porzione di territorio.”
Oggi pomeriggio, alle ore 18.00, avranno luogo l'inaugurazione della mostra RASSEGNA ARCHITETTURA ARCO ALPINO 2016 e la proclamazione dei vincitori, contemporaneamente in nove sedi:
- Aosta, Sala espositiva Hôtel des États
- Belluno, Sede Ordine Architetti
- Bolzano, Museion
- Cuneo, Rifugio Paraloup, Rittana
- Sondrio, Castel Masegra
- Torino, Casa Olimpia, Sestriere
- Trento, Chalet Fiat, Madonna di Campiglio
- Udine, Palazzo Morpurgo
- Verbania, Palazzo S. Francesco, Domodossola.
La durata della mostra varierà a seconda della sede.
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