09/05/2017 - Durante l'ultima edizione del Salone del Mobile, Aliasha presentato la nuova collezione all’interno di LIVING LOFT, un’architettura caratterizzata da una sequenza di materiali e finiture che esalta la vocazione tecnologica del marchio.
Andrea Sanguinetti, brand manager del marchio, ci racconta le novità firmate Nendo, Buratti, Fujimoto, Gilad.
FLOW BOWL by Nendo
“Un piano di supporto e un contenitore nel quale sembra liquefarsi”. Così lo studio Nendo definisce il sistema di tavolini e complementi d’arredo flow bowl. Caratteristica saliente del progetto è il piano del tavolo che sembra sciogliersi nel contenitore sottostante, come se fosse inconsapevole della struttura minimale in acciaio che lo supporta. Fluidi ed enigmatici, top e contenitore raggiungono una fusione di forma e funzione.
Il gioco di volumi ha dato vita a forme inedite e fresche, consentendo una nuova fruizione del tavolino, grazie alle vasche - contenitori.
I tavoli flow bowl sono proposti in diverse forme e dimensioni che li rendono ideali per rispondere a svariati utilizzi: dal “coffee table” alla console, dal “table continer” ai “side table”, proposti in due misure.
La contrapposizione tra la struttura geometrica e rigida e la morbidezza dei piani e delle ciotole, sagomate dalla luce, si presenta anche nei vasi flow bowl; proposti in 3 forme differenti che sono dei veri e propri complementi di arredo decorativi.
HIWOOD by Gabriele & Oscar Buratti
Dalla conoscenza dei fratelli Buratti del mondo della falegnameria e delle lavorazioni del legno massello nasce hiwood, un progetto che esplora il mondo della tecnologia produttiva e le nuove espressioni formali che essa consente.
Hiwood è un tavolo in massello di rovere che in modo sorprendente viene rastremato in tutte le sue parti, perdendo la solita connotazione di arredo volumetrico, spesso e squadrato, e diventando foglio sottilissimo di essenza. Così i masselli diventano fogli, gli spessori si azzerano, creando una geometria molto tesa e particolare, ridotta al minimo. “Abbiamo lavorato sul tema classico del tavolo in legno naturale, cercando una chiave interpretativa originale nell'uso del massello, dove la tecnica riesce a modificare proporzioni, dettagli e immagine”, raccontano i designer.
BOOKCHAIR by Sou Fujimoto
'Bookchair si realizza con l’aggregazione di un nuovo elemento, la sedia alla libreria, in un concetto che vuole riflettere sulla relazione basica e fondamentale tra lettore e libro'. La poetica progettuale di Sou Fujimoto incontra la leggerezza tecnologica di Alias, per la quale sviluppa bookshelf/bookchair, una libreria domestica caratterizzata da un approccio fresco ed innovativo.
Traendo ispirazione dal rapporto tra spazio architettonico e corpo umano, l’Architetto giapponese disegna una libreria compatta ed essenziale dalla quale è possibile estrarre una sedia. Un vero e proprio oggetto nell’oggetto che mette in risalto il rapporto tra l’uomo e il libro: dopo aver scelto un libro, il lettore potrà prendere la sedia e accomodarsi a leggere.
La composizione molto semplice e pulita della libreria è arricchita dalle linee più morbide e sinuose della seduta che, a seconda della fruizione, può essere compresa nello spazio della libreria, o libera nello spazio della casa. Il mobile si relaziona così con l’ambiente in cui è inserito, non in maniera statica, ma attiva e sempre in cambiamento.
MOBILE ZERO by Ron Gilad
Dopo la presentazione di tavolo zero, Alias prosegue la collaborazione con il designer israeliano Ron Gilad che quest'anno esplora il concetto geometrico di angolo. La sua capacità di sintesi concettuale e il suo spirito ironico si concretizza in mobile zero, una collezione di mobili contenitori, dalla geometria essenziale ed astratta, in cui i profili vengono magicamente svuotati, quasi smaterializzati, lasciando spazio ad una forma enigmatica, un spazio vuoto che viene evidenziato dal colore.
A vista rimangono invece le superfici esterne che, non toccandosi, sembrano fluttuare nel vuoto. “Mobile Zero, nasce dall'esplorazione di una definizione del volume in base al suo perimetro. Un paradosso in cui un contorno di una scatola è stato 'eliminato', ma il suo volume conservato esistente.”
Il bordo mancante diventa così l’elemento ergonomico, la “non-maniglia” che consente di aprire le ante del contenitore. Il risultato è una collezione astratta e minimale di moduli pre configurati, proposti in diverse altezze e dimensioni.
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