08/05/2017 - Riqualificare il nostro patrimonio architettonico prima fonte di ispirazione per operazioni progettuali di conservazione e valorizzazione, proponendo manufatti che rivelino al contempo la propria storia e la mano creativa dell’ architetto che ne ha curato l’intervento. Questo è l’obiettivo ambizioso e stimolante che ha guidato l’arch. Benedetta Gargiulo Morelli e lo studio Nos Design nel progetto di recupero ed ampliamento per il villino di “Piccola Londra”.
L’area collocata tra Via Flaminia e Via del Vignola, conosciuta come “Piccola Londra” grazie ad una serie di villini in stile inglese di sui si compone, nasce dalla mente creativa dell’ing. Quadrio Pirani (1878-1970) che si occupa di realizzarla nel 1909.
Il progetto per Piccola Londra Guest Mansion è stato elaborato nell’ottica del recupero delle peculiarità che l’edificio, come molti altri adiacenti, aveva perso a causa dei numerosi rimaneggiamenti, focalizzando l’attenzione su tre punti: la ricomposizione dell’unitarietà esterna dei prospetti, la ridefinizione del layout interno, la risistemazione e valorizzazione del giardino al piano terreno e del terrazzo al piano secondo.
L’unitarietà dell’impaginato dei prospetti e l’integrazione con il contesto viene recuperata attraverso l’installazione di una serra solare, il giardino d’inverno che occupa il piano secondo e la copertura, realizzata con profili metallici e vetri basso emissivi: la struttura è completamente vetrata, e schermata solo dall’interno. L’accesso al piano di copertura, è garantito da una scala in acciaio, inglobata all’interno del giardino stesso.
La tessitura dei profili metallici, prevalentemente verticale dà enfasi allo sviluppo in tale direzione dell’edificio stesso, mantenendone a livello formale, la scansione dettata dalle sue parti, così come l’elemento di finestratura di dimensioni maggiori posto in asse con quelli presenti sull’edificio ai piani sottostanti. Seppur esigui i profili orizzontali invece sono disposti in corrispondenza delle cornici e degli orizzontamenti garantendo continuità tra l’edificio e i suoi adiacenti. Anche l’utilizzo di un unico colore (ocra) sia per le facciate che per gli infissi che per la serra segue la logica di creare un oggetto riconoscibile e dalla lettura unitaria.
La ridefinizione del layout funzionale è stata ottenuta mediante la creazione di blocchi funzionali suddivisi per piani: il piano seminterrato come zona pranzo e cucina, il piano terra come zona living, i piani primo e secondo come zona notte, mentre il piano mezzanino, decisamente meno rappresentativo degli altri dedicato alla zona lavanderia.
Infine per quanto riguarda il giardino al piano terreno, lo stesso è stato ripensato limitando le aree verdi ai margini, dedicando ai fiori la zona antistante l’edificio ed al bambù quella posteriore, e destinando lo spazio restante ad area per lo stare: il giardino diventa uno dei cuori pulsanti dell’edificio.
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