15/06/2017 - È londinese, ma ha scelto l’energia di New York per realizzare le sue ambizioni, e grazie al suo talento ci è decisamente riuscita. Il suo nome è Anna Karlin. Oggi, ancora giovanissima, è una designer di successo con studio a Manhattan, nel cuore del fermento della Grande Mela. Qui ha trovato subito la sua dimensione lavorando come scenografa nel mondo dell’alta moda e come interior designer nell’hospitality. Alimentando costantemente la sua vena creativa, è successivamente riuscita a creare un brand tutto suo, che porta il suo nome, e che riflette la sua poliedricità e forte personalità in numerose collezioni: arredo, illuminazione, tessile, complementi e persino gioielli.
Tutte i suoi pezzi, quasi delle sculture, sono audace sperimentazione di forme e materiali. Sgabelli, sedie e tavolo in metallo che prendono ispirazione dai pezzi degli scacchi, sedie in legno rivestite con tessuti giapponesi, lampade in bronzo, ottone o rame, sfere luminose di marmo contenute in teche di metallo e vetro, lampade a sospensione che ricordano grandi hula hoop o preziosi pendenti. Ma anche tappeti, oggetti e complementi.
“Ho sempre saputo che avrei finito per trasferirmi a New York”. Esordisce così Anna quando le chiediamo di raccontarci la sua storia.
1.Sei una designer, ma hai anche un tuo brand di arredo e illuminazione. Come nasce il brand Anna Karlin?
Nasce semplicemente da un fondamentale bisogno di creare. Aver dato vita ad un brand mi consente di avere una struttura dentro la quale poter sognare. Ho creato uno spazio nel quale, se voglio provare, fare o esplorare qualcosa, posso farlo. È davvero speciale, una cosa che amo e rispetto profondamente.
2.Dici di credere fortemente che le discipline si alimentano reciprocamente e che pertanto nessuna area deve restare inesplorata. Il tuo studio si occupa infatti di attività che spaziano dal mondo del design a quello dell’arte e della scenografia. Come nascono le tue idee?
Potrà sembrare poco originale, eppure le idee nascono da qualsiasi cosa e ovunque. Se la tua mente è accesa, ovvero settata in uno stato di attenzione e apertura, puoi trovare ispirazione anche nelle tue interazioni quotidiane. Essere curiosi significa non andare verso ciò che si conosce già.
3. Sei inglese ma vivi a New York. Pechè hai scelto New York?
Amo Londra e sarò sempre londinese, ma mi sento anche molto newyorkese. L’energia e l’apertura di questa città sono molto diverse da Londra e mi si addicono.
4. I luoghi possono condizionare l'impulso creativo? Credi che questo avvenga nel tuo lavoro?
Si ma non del tutto. Non sempre un lavoro è la risposta diretta ad un luogo. Può anche essere conseguenza di uno spazio più profondo e contemplativo. Per cui la mia risposta è duplice. Si, ci sono numerosi elementi, soprattutto per quanto riguarda il lavoro di art direction, che sono fortemente condizionati dal contesto. Ma la creazione di oggetti di arredo o gioielli credo sia piuttosto condizionata da uno spazio narrativo interiore meno diretto.
5. Sgabelli in acciaio tornito, lampade in vetro, sfere di marmo esposte in strutture che sembrano delle teche, legno dalle forme monolitiche. La materia sembra essere la chiave progettuale dei tuoi oggetti. Come scegli il materiale con cui realizzarli?
Istinto. I materiali comunicano una sensazione e per questo in qualche modo sono loro stessi a stabilire attraverso l’emozione che trasudano se sono adatti o meno per un oggetto.
6. Non solo oggetti d’arredo ma anche preziosi gioielli. Come si influenzano reciprocamente le due attività?
Considero sia gli oggetti d’arredo che i gioielli delle sculture fruibili, per cui credo che ci sarà sempre un dialogo tra i due.
7. Cinque luoghi di New York di cui non puoi fare a meno
De Maria, il mio locale per una cena o per un drink spot.
Il Buco su Bond street. Le serate di domenica trascorse qui con il mio fidanzato sono le migliori in assoluto che una ragazza possa avere a New York.
Il Metrograph su Ludlow street per il mio bisogno di cinema.
Soho alle sei di mattina. Le strade sono vuote. Una corsa o anche solo una passeggiata ti dà un senso di calma. Hai l’area tutta per te.
Washington Square Park. La gente che guarda è la cosa più bella. Ogni volta ti ricordi perché questa città sia incredibile. Qui c’è spazio per tutti. In questa città ognuno può portare la sua bandiera!
8. Un oggetto che hai in casa a cui sei particolarmente legata
Un crudo prototipo del primo Original Chess Stool della mia prima collezione
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