11/07/2017 - Casa Verde, la residenza sanitaria per disabilità neuropsichiche progettata a San Miniato da LDA.iMdA architetti associati, si è da poco aggiudicata il Premio Speciale Design For All nell'ambito della X edizione del Premio Internazionale Dedalo Minosse.
Il progetto intende riattivare e sviluppare, attraverso il recupero e l´integrazione di un vecchio presidio già adibito ad orfanotrofio “Madonnina del Grappa”, una porzione di territorio a ridosso del centro storico collinare di una cittadina di origine medievali.
La “Casa verde”, così storicamente chiamata fino a metà degli anni cinquanta per la forte valenza sociale (orfanotrofio appunto) e perchè immersa in un bosco di lecci, è sempre stata punto di riferimento per San Miniato per l´associazionismo, il volontariato e anche da quando la Fondazione Stella Maris l´ha adibita a residenza sociale per ragazze affette da patologie neuropsichiatriche.
Il progetto è di fatto una ricerca di legami di fratellanza:
- il legame con il bosco, attraverso lo studio del colore e delle sfumature nelle diverse stagioni; la facciata ne raccoglie sotto una lettura contemporanea la valenza cromatica;
- un legame delle “ragazze ospiti” con il luogo attraverso la rilettura dei loro lavori e delle loro espressioni;
- il legame dell'istituzione con la città attraverso il recupero dei percorsi nel territorio verso il nucleo storico;
- il legame con la luce naturale, continuamente e ostinatamente cercata e filtrata nel vano scala principale;
- il legame visivo con il paesaggio.
Il progetto attua un Piano di Recupero molto più ampio, al momento realizzato per la quasi totalità: manca di fatto il corpo dei laboratori seminterrati sul lato sud ovest dell´edificio, che verranno costruiti secondo il programma concordato a partire dal 2018.
“L´idea matrice dell'impianto è quella di salvaguardare nei materiali e nelle forme _ come evidenziato dalle geometrie delle coperture_ l´impianto originario e sottolineare l´ampliamento con forme e materiali maggiormente legati alla cultura contemporanea. In questo elaborato processo progettuale l´idea e la consapevolezza di intervenire in un luogo “fragile” da un punto di vista paesaggistico ci hanno aiutato: la scelta del colore verde, non uniforme, del secondo livello della facciata indaga sulla possibilità di inserire e attenuare il nuovo volume nel contesto. Ma la facciata ventilata non ha solo una valenza cromatica, vuol avere più attimi di lettura: il doppio livello microforato dei singoli pannelli le conferisce diafanità, se osservata da vicino, e massività, se osservata da lontano”.
Il filtro e le bucature sulla facciata principale, infine, esaltano il rapporto interno-esterno: la luce naturale filtrata dal diaframma microforato crea, nello spazio interno del vano scale principale, una sensazione di quiescenza; le bucature con cui dialoga la facciata creano due cannocchiali ottici che proiettano lo sguardo del fruitore dello spazio interno sul percorso d´accesso storico alla vecchia villa o sulla vecchia colonica in fase di ristrutturazione.
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