25/09/2017 - In occasione di Cersaie 2017, Marazzi presenta GRAND CARPET, il nuovo progetto firmato Antonio Citterio Patricia Viel.
In gres porcellanato colorato in massa, in grande formato (120x240 cm) e con spessore 6 mm, Grand Carpet è destinato al rivestimento di superfici indoor e outdoor, orizzontali e verticali, sia in ambito residenziale che contract.
“Il Grès ceramico è un materiale capace di performance straordinarie, integra tecnologie di produzione sempre più sofisticate ampliando formati e geometrie. È un materiale resistente, neutro, sano, riciclabile, la sua superficie può evocare e restituire effetti visivi senza limiti di applicazione. Abbiamo deciso di cercare nella tradizione decorativa orientale un tema di disegno che potesse valorizzare il grande formato della lastra e la calda natura della pasta ceramica.
Gran Carpet contamina il disegno del tappeto orientale con la tradizione Kolam di decoro effimero a pavimento con il riso, ma anche con il Mehindi, il tatuaggio temporaneo rituale indiano. Il decoro antico ma non permanente, capace di rafforzare ed evocare il senso del luogo e onorare un rito di appartenenza è per noi molto coerente con lo scopo di valorizzare un materiale senza che il decoro per sè prevalga sulla materia. La scala ingigantita, la frammentazione del disegno, la versatilità della composizione geometrica delle parti che non necessariamente devono ricomporre una figura, supportano il tema di un decoro simbolico. Il disegno si manifesta attraverso un grafismo contemporaneo per punti, retino di stampa o pixel, il linguaggio grafico si imparenta con la contemporaneità e introduce il tema della percezione visiva nella prospettiva del piano orizzontale del pavimento. Il disegno diventa percezione evanescente e mutevole secondo il punto di vista, non statico. Soprattutto è intimamente integrato con i valori materici della pavimentazione. Gran Carpet supera il paradosso che spesso incontra il decoro nell’architettura, di essere neutro e ma anche rafforzare il carattere e l’intenzione del progetto, mantenere un tono di fondo ma essere estremamente pertinente nell’attribuire identità e riconoscibilità allo spazio”. Antonio Citterio
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