20/12/2017 - La prima opera pubblica dello studio francese KO è molto più che una sfida, è il ritratto di un genio tradotto in architettura. Il nuovo museo di Marrakech dedicato a Yves Saint Laurent, lo stilista francese che più di tutti ha influenzato non solo la moda contemporanea, ma ha coinvolto in modo trasversale tutte le discipline creative, non è altro che un volume ricamato in mattoni.
Con questo palazzo color ocra, con una cornice in pizzo di mattoni, Pierre Bergé, suo compagno di vita e di lavoro, ha voluto rendergli omaggio, oltre che un ennesimo gesto d'amore.
"Era il 1966 quando Yves scoprì Marrakech - raccontava Bergé - rimase talmente commosso dalla città che decise di acquistare una casa e tornarci regolarmente. Sembra perfettamente naturale, cinquant’anni dopo, costruire un museo dedicato al suo lavoro, così ispirato da questo Paese".
Fin da quando Yves Saint Laurent e Pierre Bergé giunsero a Marrakech, identificarono la città come loro seconda patria, acquistando subito una casa e instaurandovi un legame profondo che portò alla nascita di numerosi progetti.
Tra questi l’acquisto nel 1980 del Jardin Majorelle di Marrakech, dimora dell’artista francese Jacques Majorelle, oggi sede del Musée Berbère promosso dalla Fondation Pierre Bergé - Yves Saint Laurent, dall’iconico colore blu lapislazzuli e che ospita uno dei giardini botanici più scenografici del Marocco.
Il progetto di Studio KO parte proprio dalla tessitura della materia, senza perdere di vista il forte valore, l’esotismo, la forza ispiratrice per molte collezioni, che il Marocco ha rappresentato per un artista a 360 gradi.
"Non potevamo sbagliare, - racconta uno dei due progettisti, Karl Fournier - a Bergé abbiamo ristrutturato una casa a Tangeri. Conoscevamo le difficoltà di lavorare con lui, sempre molto esigente, eppure stimolante. Questa per giunta era la nostra prima opera pubblica. Ricordo che quella notte non ho dormito, il cervello non smetteva di pensare. Ma l’occasione era unica".
Il museo, inaugurato lo scorso ottobre, ospita una collezione permanente di 5000 capi e 15000 accessori d’alta moda disegnati da Yves Saint Laurent. L’allestimento dello spazio museale curato da Christophe Martin, è concepito come una camera oscura dal sofisticato sistema hi-tech.
Per il disegno di facciata il duo ha lavorato molto sulla stratificazione dei materiali, terracotta, cemento, marmo e legno. All'effetto opaco degli esterni corrispondono interni dalla texture vellutata, quasi si trattasse di un capo sartoriale.
Lo stilista amava molto anche il cinema. Per questa ragione il museo non poteva non accogliere un cinema-auditorium da 130 posti a sedere, affiancato da una biblioteca, un bookstore e un caffè-ristorante.
All’esterno l'edificio è impreziosito da un giardino lussureggiante dove crescono papiri, strelitzie, filodendri e monstere.
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