15/12/2017 - La storia del ristorante “Dal capitano” è fatta di tre storie in cui ricorrono tre elementi: il pesce, il laboratorio, il ristorante. A raccontarla è il progetto di tIPS ARCHITECTS, che offre un nuovo contenitore alla rivoluzione concettuale del ristorante classico.
"Rispetto alla configurazione originale abbiamo ripulito l'ingresso da tutti gli elementi che generavano uno spazio di attesa, - spiegano i progettisti - privilegiando un rapporto di frontalità tra il banco e la sala lasciando campo aperto a nuove modalità di utilizzo dello spazio, più contemporanee -eventi, cooking show, after dinner, etc...- esaltandone il ruolo da contenitore.
Abbiamo giocato a nostro modo con il mare e con la pesca, immaginando una storia di prede e predatori per cui a finire nella rete sono delle palle di luce intrappolate in semisfere di ferro calandrato appese al soffitto, il bancone è uno scafo di legno d'abete incagliato, con la prua “arrugginita” a sbalzo lanciata verso la riva, le trame della carta da parati e dei listelli in legno disegnano reti più o meno fitte sulle superfici verticali tinte di grigio scuro, come la profondità.
Le lampade pendenti si liberano come corde da intrecci e nodi, cadendo a piombo al centro di ogni tavolo per illuminare il piatto sfumando poi sui volti dei commensali: colleghi, amici o amanti che siano; un cielo stellato di faretti quadrati montati a rombo distribuisce luce diffusa, più fredda".
I limiti che contengono gli spostamenti più frenetici dello staff sono in realtà delle quinte strategiche, scenografiche e materiche costruite da una fitta sequenza di listelli di abete preaccoppiati ed in cui gioca un ruolo fondamentale la trasparenza: intrigante agli occhi dei clienti, logistica per i camerieri.
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