19/02/2018 - L'uso della ceramica in architettura si perde nei meandri della storia. Sin dalle origini l'argilla è stato il più diffuso tra i materiali da costruzione. Due paesi in Europa si distinguono in particolare per l’utilizzo della ceramica come prediletto dress-code per l’architettura: Italia e Spagna, merito di una lunga tradizione fatta di materia, arte e colore.
Il colore, la consistenza e la malleabilità della creta hanno portato ad associarla all’unione dei quattro elementi terra, acqua, aria e fuoco. L’evoluzione del suo utilizzo nel tempo ha fatto sì che la ceramica si guadagnasse l’appellativo di materiale pregiato.
Passando da elemento funzionale a decorativo, la ceramica vanta una storia che sempre più spesso si è intrecciata con la storia dell’architettura, sin da quando gli architetti hanno cominciato a considerare il rivestimento di un edificio come un vestito che protegge un corpo dall'esterno, oltre che come espressione culturale di un territorio.
Icone del passato, nuove sperimentazioni, premi e riconoscimenti di prestigio oggi ne celebrano le molteplici e interessanti possibilità espressive.
Sin dall'Ottocento la ceramica è stata studiata e utilizzata per le sue caratteristiche formali e funzionali. Tra gli esempi più riusciti Casa Vicens, opera del catalano Antoni Gaudí, architetto visionario noto per la particolare capacità di sperimentare con i materiali, dalla ceramica al metallo, e per il suo contributo all’Architettura organica. La celebre residenza, commissionata da un ricco produttore di piastrelle, manifesto della sua concezione architettonica, è oggi diventata museo.
Andando ancora più a ritroso, sembra impossibile non citare il complesso palaziale andaluso a Granada dell’Alhambra emblema storico dello stile Mudejar.
Nel secondo dopoguerra, la ceramica ha esercitato il suo fascino su architetti milanesi come Luigi Caccia Dominioni, Giò Ponti e Ignazio Gardella. Basti pensare all'Hotel Parco dei Principi di Sorrento.
Ma non solo. Anche Paolo Soleri, nel progetto della celebre Fabbrica di ceramica Solimene a Vietri sul Mare, ha trasferito in un opificio l’intima consapevolezza del processo ceramico e la sua ancestrale poetica, dimostrando come la ceramica parli un linguaggio antico ma dal gusto sempre fresco e attuale.
Oggi il rivestimento in ceramica ricopre un ruolo chiave nella progettazione, tanto da essere oggetto di diversi premi, concorsi e riconoscimenti che rendono omaggio non soltanto alle sue qualità estetiche e funzionali, ma anche ai processi produttivi.
Tra questi La Ceramica e il Progetto, il concorso di architettura che premia le migliori realizzazioni architettoniche con piastrelle di ceramica italiane, rivolto ad architetti e interior designers residenti in Italia che hanno realizzato progetti con uso di piastrelle di ceramica italiane, in Italia e all’estero.
New Parish Complex in Dresano Menzione d'onore de 'La Ceramica e il Progetto 2017'.
Il Premio patrocinato da ASCER (Asociación Española de Fabricantes de Azulejos y Pavimentos Cerámicos), e ideato per i progetti di architettura e interior design che valorizzino l'utilizzo dei pavimenti e rivestimenti in ceramica fabbricata in Spagna.
Mont-Ras Winery vincitore dell' 'ASCER Prize 2017'.
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