28/02/2018 - Del resto si sa, dal mondo del cinema all'interior design il passo è breve. Ricordate Grand Budapest Hotel, il film del 2014 di Wes Anderson? Bene, il regista statunitense è diventato pioniere di un trend ben preciso che dilaga ormai nel campo della progettazione.
Stile che è arrivato persino in Cina, nella città di Chengdu, con il progetto dello studio Biasol, The Budapest Café, locale ispirato all’estetica del celebre film.
Un caffè dai colori pastellati, scale, gradini che non portano da nessuna parte e carattere giocoso. In 178 metri quadrati lo studio australiano ha tradotto freschezza e irrazionalità tipiche dei personaggi di Anderson.
Per la facciata del caffè Budapest è stato disegnato un arco che incornicia l'ingresso e accoglie i clienti, proiettandovi all'interno un senso di grandezza. Negli interni il design diventa più materico: largo uso di marmo rosa macchiato, materiali stampati, arredi in diverse tonalità di verde e insegne al neon improbabili.
A questo si aggiunge un tocco volutamente femminile, come da copione per quel che riguarda i luoghi di ritrovo e le caffetterie. Insomma, tutt'altro che rigor mortis (per dirla con le parole di M. Gustave)!
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