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01/03/2018 - Londra: nella metà del 1800 la King’s Cross station rappresentava uno degli snodi ferroviari più importanti della città, oltre che un vero e proprio distretto industriale. Quando l’industria pesante si trasferì alla periferia della città quest’area fu progressivamente abbandonata e portata ad un forte livello di degrado.
Un ricco patrimonio industriale che comprende i gasometri, costruiti per stoccare il gas utilizzato per l’illuminazione della città e per il consumo domestico, venne smantellato.
E' qui che è intervenuto lo studio londinese Wilkinson Eyre, con lo scopo di recuperare i Gasholders vittoriani dell'area e trasformarli in complessi residenziali. All'interno di tre cilindri di diverse altezze i progettisti hanno ricavato ben 145 appartamenti.
Esternamente il progetto rispetta l’estetica industriale dei fabbricati e ne conserva la grezza matericità dei telati in ghisa per ricordarne la funzione originale. Il tutto impreziosito con scenografiche passerelle che proiettano un gioco di luci e ombre sullo specchio d’acqua del cortile centrale, e con tetti giardino.
Internamente è stato creato un mondo totalmente opposto, luminoso ma complesso, per ospitare non soltanto alloggi ma anche una business lounge, una suite di intrattenimento con sala proiezioni, bar e sala da pranzo privata.
La sfida di Wilkinson Eyre è stata riqualificare delle strutture storiche industriali, dando loro un nuovo significato più attuale e con uno sguardo al futuro. Una sfida che si è rivelata una fortunata opportunità.
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