08/05/2018 – Ieri, 7 maggio, il Danish Architecture (DAC) ha inaugurato la sua nuova sede all’interno del meraviglioso BLOX, una nuova struttura nel porto di Copenaghen progettata da Ellen Van Loon, partner di studio OMA.
Il nuovo iconico edificio polifunzionale nel porto di Copenaghen, realizzato con il supporto dell’associazione filantropica Realdania, è stato concepito appositamente per accogliere il DAC, che si colloca nella parte centrale della struttura con bellissimi e ampi spazi per mostre, auditorium, conferenze e formazione. Il BLOX ospita anche un bar panoramico con vista sul porto e l’isola di Slotsholmen.
“Grazie alla generosa donazione da parte di Realdania, il DAC ha avuto un’opportunità unica di trasferirsi in un edificio interessante e sorprendente come il BLOX che rappresenta in sé una vera esperienza architettonica. La nostra ambizione è quella di stimolare, con una visita al DAC, la curiosità dei danesi e dei turisti internazionali a scoprire l’architettura danese visitando le numerose strutture d’eccezione in tutta la città. Il DAC diventerà un riferimento per gli appassionati di architettura e design di tutto il mondo”, afferma Kent Martinussen, Amministratore Delegato del DAC.
Il trasferimento dalla sede attuale, nel Gammel Dok, si è reso possibile grazie ad investimenti significativi, da parte di Realdania. Il BLOX, diventerà un punto luogo di incontro in materia di architettura e design e sarà una fucina di nuove idee. Oltre al DAC, BLOX ospiterà anche BLOXHUB, un incubatore multidisciplinare per lo sviluppo sostenibile, un ristorante, il bar del DAC, degli appartamenti, un centro fitness e un nuovo parco giochi. Le strutture vicine e il nuovo waterfront offriranno attività culturali tutto l’anno.
BLOX è progettato e realizzato come una città nella città, una casa vivente, parte attiva del cuore pulsante di Copenhagen. BLOX collega la città ed il porto creando nuovi percorsi all’interno di essa e dando vita ad una zona del porto prima inutilizzata.
“Invece di collocare diverse funzioni nell’edificio nel modo tradizionale, abbiamo posto DAC proprio al centro della struttura, circondato ed incorporato all’interno di ciò di cui il DAC si occupa: case, uffici ed infrastrutture. Il percorso urbano entra nell’edificio e crea un’ampia gamma di interazioni tra i diversi elementi del progetto e l’ambiente urbano” dichiara Ellen van Loon.
La mostra d’apertura
Il DAC ospita “Welcome Home”, mostra dedicata alla casa. L’esposizione accoglie l’opera di Olafur Eliasson – Multiple shadow house.
Gli architetti progettano edifici. Le persone ne fanno una casa. L’architettura è così presente ed essenziale proprio in quegli edifici che fanno da cornice alla nostra vita. Dove, come e con chi abitiamo ha un’enorme importanza per la nostra qualità della vita. Ed è questa la ragione per cui la casa fa da cornice alla prima mostra nella nuova sede del Danish Architecture Center al BLOX.
Welcome Home (7 maggio – 23 settembre) è un viaggio di scoperta nelle case danesi nel corso del tempo e attraverso le grandi epoche, come l’industrializzazione e la globalizzazione, che hanno plasmato il nostro modo di vivere. Un viaggio che attraversa le problematiche attuali, come l’aumento demografico e la destrutturazione della famiglia, aspetti che portano a case più flessibili e a realizzare diverse soluzioni artistiche e tecnologiche. Le nuove esigenze offrono interessanti spunti su come riprogettare i complessi residenziali degli anni 60, facendoli diventare case funzionali per il futuro.
Il primo elemento ad accogliere i visitatori della mostra è un’installazione interattiva del celebre artista danese/islandese Olafur Eliasson. L’opera intitolata Multiple shadow house è grande quanto una vera casa ed occupa un’intera galleria. Qui sono gli ospiti stessi a creare l’opera d’arte attraverso un’esperienza sensoriale, dove gli spazi fisici vengono influenzati da comportamento, movimento ed interazione. Esattamente come una costruzione diventa una casa quando la si riempie di vita.
“Abbiamo chiesto a Olafur Eliasson di creare l’opera che potesse generare un’esperienza diretta, ricreando la sensazione che proviamo quando entriamo in una stanza ed incontriamo altre persone. Siamo convinti che sia un ottimo modo per convincere tutti i nostri ospiti a riflette su cosa sia una casa e cosa essa possa diventare,” afferma Kent Martinussen.
Fonte: comunicato stampa VisitDenmark
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