14/05/2018 - La celebre esposizione internazionale di fiori e piante ornamentali di Genova Euroflora 2018 ha accolto, nella sua nuova sede dei Parchi di Nervi, l’installazione “Locus Amoenus” di ENTER Studio e OBR: composta da più di mille girandole intorno a un patio circolare, l’installazione interagisce con il paesaggio e i visitatori.
Per la prima volta all’aperto, Euroflora, aveva chiamato architetti, naturalisti e garden designer in un concorso aperto, dal titolo “Meraviglia nei Parchi”, per ripensare il concetto di giardino. Lasciati i padiglioni della Fiera, la grande manifestazione, che ha avuto luogo dal 20 aprile al 6 maggio, si è spostata nell'estremo levante cittadino, in uno spazio di 86 mila metri quadrati, dove i visitatori si muovono tra sentieri e ville storiche sospesi tra cielo e mare.
Tra gli altri interventi en plain air si trova Locus Amoenus, l’installazione progettata dal collettivo genovese ENTER Studio insieme a OBR.
“Un’installazione tra paesaggio, uomo e… girandole”, nelle parole dei suoi progettisti.
Locus Amoenus nasce dalla riflessione sul rapporto tra progetto e contesto. In particolare, è proprio la cornice del parco storico ad aver condotto alla rilettura di alcune componenti frequenti nella tradizione della progettazione del verde.
ENTER Studio e OBR hanno deciso di coniugare i tópoi del parco inglese e del giardino barocco per immaginare uno spazio 'altro' dove il tema lacustre del canneto e della natura spontanea di ispirazione romantica si mescola alla forma delle vasche seicentesche e al gusto dello straordinario. È, infatti, la presenza dell’acqua a diventare l’elemento trasversale e centrale del progetto.
Locus Amoenus è un’installazione interattiva costituita da tre diversi componenti: il Prato, il Patio e l’Orto di Girandole. Il Prato costituisce la superficie su cui è sospesa l’installazione. Il Patio circolare in legno con la vasca d’acqua e le calle al centro richiama il bassin del giardino barocco, in cui incontrarsi. L’Orto di Girandole evoca il giardino ornamentale attraverso 1.200 girandole che simboleggiano i fiori in un processo in cui l’artificiale imita il naturale.
Se il Prato costituisce la totalità della superficie su cui l’installazione si realizza divenendone elemento fondativo, è all’interno del Patio circolare che è ospitata la vasca abitata da calle palustri, ponendo così l’acqua a baricentro fisico e concettuale dell’installazione.
Il Patio, nella doppia funzione di camminamento sopraelevato e di seduta, diventa il punto d’incontro per gli ospiti con una forte valenza sociale. Tutt’attorno le girandole evocano i fiori: l’installazione è infatti circondata da un giardino composto da 1.200 steli di altezza variabile (da 50 cm a un massimo di 250 cm), articolano una moltitudine di girandole bianche. Questa fitta “vegetazione”, richiama l’immaginario del giardino ornamentale e lo trasforma in uno spazio ludico, coniugando, in chiave contemporanea, il tema della natura artificially natural del giardino romantico con l'émerveillement et le bizarre del giardino barocco.
Locus Amoenus è dunque un’architettura da esplorare, o dove semplicemente sostare. L’intenzione dei progettisti è, infatti, quella di proporre uno spazio condiviso, in cui i visitatori possano interagire “nel” e “con” l’installazione, superando una posizione di mera contemplazione passiva, stimolando nuovi significati sociali e ambientali.
L'installazione è il risultato di una sequenza di azioni progettuali che riflettono, con atteggiamento leggero e apparentemente disincantato, criteri fortemente legati alla dimensione architettonica e alle sue più attuali sfide: il Prato come punto di partenza del dialogo con il contesto, il Patio come riscrittura di una forma della tradizione, l’Orto come spazio di sorpresa e della riflessione sulle tematiche energetico-ambientali.
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