02/05/2018 - Un nuovo, imponente elemento architettonico si aggiunge al complesso di edifici che compongono il Campus Fantoni di Osoppo, in provincia di Udine. Si tratta del fabbricato produttivo “Plaxil 8”, progettato da Studio Valle Architetti Associati e disegnato da Pietro Valle insieme a Roland Henning.
Il corpo di fabbrica, disteso lungo 300 metri e alto 48, dialoga con il paesaggio industriale e naturale circostanti configurandosi come una nuova “cattedrale” che conquista una posizione e un ruolo all’interno del complesso caratterizzato da diversi interventi firmati da Gino Valle. Al suo interno si trova una linea di produzione di pannelli MDF completamente automatizzata, basata sulla presenza della pressa più grande in Europa e seconda al mondo.
Questo nuovo intervento si colloca nel solco della storia dell’architettura industriale italiana e rinnova la collaborazione, avviata nel 1972, tra Studio Valle Architetti Associati e Fantoni Spa. Gli stabilimenti di produzione della Fantoni Arredamenti sono situati nella zona industriale di Rivoli a Osoppo, nella pianura alluvionale che si apre all'uscita della valle del Tagliamento a nord di Udine. Tutti i fabbricati, dal centro servizi del 1972-73 agli ultimi stabilimenti produttivi del 2001, sono stati progettati da Gino Valle. Essi testimoniano la continuità del suo rapporto con il presidente del gruppo Marco Fantoni e costituiscono un eccezionale esempio di continuità progettuale, segnata da una continua sperimentazione sulle architetture industriali.
Il Plaxil 8 è stato costruito nel cuore del Campus Fantoni per sostituire i vecchi impianti con nuovi apparati tecnologicamente all’avanguardia nella produzione di pannelli MDF (Medium Density Fiberboard, pannelli di fibra a media densità). Un impegno di 80 milioni che, secondo Paolo Fantoni, vice-presidente dell’omonimo gruppo friulano, rappresenta uno degli investimenti più cospicui degli ultimi anni nel settore del legno-arredo. Il fabbricato Plaxil 8 è un edificio industriale imponente, che ricopre un’area di circa 8500 metri quadrati che consiste in una sezione di classificazione fibra e formazione materasso, una di pressatura continua a caldo, una di scarico e accatastamento, e nastri trasportatori ai magazzini esistenti. Il fabbricato si diversifica in altezza in due parti, una che si innalza fino a oltre 50 metri e l’altra caratterizzata da una struttura lineare alta mediamente 14,50 metri. Plaxil 8 ha una struttura comune che sorregge sia i macchinari che l’edificio.
La struttura che sorregge i macchinari è la stessa che supporta l’edificio e, quindi, la complessità del progetto è stata quella di definire un telaio portante condiviso dall’impianto e dall’architettura e dei tempi di montaggio sovrapposti per i due.
Il processo progettuale è stato graduale perché la macchina, nuova nel suo genere, è stata dimensionata con successivi approfondimenti. La decisione progettuale finale è stata quella di non opporre forme edilizie individuali ai macchinari, ma di fare in modo che l’involucro facesse da sfondo e da schermo visivo ad essi, creando vari piani di lettura e di profondità.
La base dell’intero edificio ha un rivestimento di pannelli prefabbricati in cemento, gettati in una matrice di lamiera grecata, che li trasforma in una superficie millerighe. Il coronamento è rivestito da pannelli metallici nervati con andamento verticale e finitura riflettente. I camini e i cicloni del coronamento della formatrice sono racchiusi invece in volumi di rete stirata che li fanno vedere parzialmente. Il contrappunto di questi tre rivestimenti si alterna alla visione delle macchine non entrando mai in conflitto con esse.
“Precedente e attuale divengono entrambi dinamici e costruiscono un paesaggio complesso in cui ogni oggetto non è mai visto in isolamento ma in relazione agli altri. Ogni nuovo edificio del campus Fantoni assume un’identità che rimette in discussione le precedenti. Allo stesso tempo, non supera il preesistente ma lo fa riapparire sotto una nuova luce.”
Pietro Valle
Si crea così un nuovo skyline unitario all’interno del campus, un paesaggio con più “figure” e superfici di fondo. Plaxil 8 supera infatti la precedente impostazione di più involucri chiusi, proponendo un linguaggio costruttivo fatto di piani successivi che oltrepassano più edifici e si lasciano intravedere grazie alla texture dei rivestimenti e alla trasparenza visiva delle schermature.
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