28/06/2018 - "Abbiamo voluto contrapporre la ruvidezza delle pareti rivestite in resina cementizia, la morbidezza del legno della scala che porta al livello inferiore e soprattutto la grana irregolare del pavimento in Ceppo di Grè, pietra tipica dell’architettura di Milano" il tutto racchiuso in una scatola architettonica di grande impatto visivo che si ispira al tradizionale hammam turco: lo studio Calvi Brambillafirma il nuovo showroomantoniolupi di Porta Tenaglia a Milano.
Andrea Lupi ha affidato l'incarico a Fabio Calvi e Paolo Brambilla, una scelta che lui stesso definisce 'illuminata' in senso duplice: per l'approccio con cui lo studio si è accostato alla richiesta di collaborazione e per la direzione in cui la stessa si è sviluppata.
“Non hai bisogno di noi” è satata la prima reazione di Fabio e Paolo durante il primo sopralluogo presso gli spazi espositivi di Milano e di Stabbia, ma la volontà del brand era quella di andare 'oltre' alla consuetudine e di sondare un territorio diverso.
Il concept “Quando ci è stato chiesto di disegnare il nuovo showroom di antoniolupi, la nostra attenzione si è concentrata soprattutto sulla particolare conformazione dello spazio, collocato alla base di un'elegante torre nel cuore di Milano, costruita negli anni Cinquanta con la consulenza dell'architetto Portaluppi: si tratta di un ambiente con ben quattordici vetrine che da via Porta Tenaglia si estendono fino ad affacciarsi sul verde del Parco Sempione.
Abbiamo pensato di lavorare inserendo un soffitto di grande impatto visivo, composto da volte architettoniche irregolari che contribuiscono a creare un senso di profondità ad un ambiente che si sviluppa prevalentemente in lunghezza. Il particolare disegno, oltre a suggerire una sequenza di vere e proprie sale da bagno, è pensato per essere ammirato anche dall'esterno e per avere un grande impatto visivo di notte. Come talvolta ci capita, anche questo progetto nasce dall’osservazione del lavoro di un grande maestro: in questo caso l’ispirazione viene dai bagni Kiliç Ali Pasa a Istanbul, progettati da Sinan, celebre architetto ottomano del XVI secolo”, Calvi Brambilla
Questo hammam fa parte dell'imponente complesso della Moschea del Sultano Solimano, detto Il Magnifico. In questo, come in molti bagni turchi, c’è una netta distinzione tra la porzione inferiore, dedicata alle vasche e alle fontane per le abluzioni, e la porzione superiore, composta da grandi volte e cupole piene di luce: allo stesso modo, in questo showroom dedicato al bagno l’attenzione dei progettisti si è concentrata sulla parte superiore dell’architettura, lasciando maggiore libertà di esposizione al livello del pavimento, dove i prodotti sono contestualizzati.
Tradizionalmente negli hammam, il marmo è preponderante nella parte bassa, dove ci si bagna, e nelle piattaforme dove si ricevono massaggi e trattamenti, mentre nella parte alta lo spazio si sviluppa attraverso le grandi volte animate dai giochi di luce che attirano lo sguardo mentre, sotto, si sta nel bagno turco. Una esperienza totalizzante in cui la fisicità si riunisce con la spiritualità e con la visione della bellezza.
Partendo da questo concept e dalla considerazione che i prodotti antoniolupi si collocano al livello uomo, l’intervento di Calvi Brambilla si è concentrato sulla parte alta dello spazio, sui soffitti. Il soffitto 'doveva' donare al progetto una completezza.
Tuttavia non mancano nel progetto richiami ad autori del Moderno, da Johnson a Kahn, che hanno lavorato, soprattutto nelle architetture dei musei, sull'architettura dei soffitti, in contrapposizione alle opere esposte.
I dettagli
Lo spazio, che con questo ampliamento supera i 500 mq, si distingue per la semplicità degli elementi strutturali e delle finiture. Scelta mirata a non creare effetti di disturbo sui prodotti e sulla loro contestualizzazione. La preferenza è stata accordata a finiture sobrie, per permettere un fondo continuo e neutro, una sorta di base su cui lavorare con i prodotti e l’allestimento.
La scatola dello spazio è delimitata da pareti rifinite con intonaci cementizi a grossa grana, molto irregolare, utilizzata da circa due millenni negli edifici di Milano e tipica dell’architettura milanese.
A terra è stata usata una pietra locale che si chiama CEPPO di Grè, una breccia grigio-azzurra a grana irregolare, utilizzata da circa due millenni negli edifici di Milano e tipica dell'architettura milanese. Elemento di morbidezza è invece la scala lignea che segna il passaggio al livello inferiore dello show room dove si sviluppa uno work space ed una seconda area dedicata alla linea dei soffioni.
Allestimento e set up dei prodotti: Paola PASTORINI
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