05/06/2018 - Lo studio TACO ha recentemente inaugurato il suo nuovo ufficio, un complesso multifunzionale che sorge all'interno di quello che era il Palmetum (da qui il nome Portico Palmeto) dell'iconico "Vivero Cholul", un polmone verde di 2,5 ettari di estensione e diversi anni, situato nel cuore di Cholul; una comunità di origine coloniale maya appartenente al comune di Merida, a sud-est del Messico.
L'idea di partenza era quella di rendere omaggio ad un modo di vivere semplice, a contatto con un ambiente selvaggio e naturale, progettando allo stesso tempo uno spazio funzionale, versatile e stimolante per le attività che si sarebbero sviluppate in esso.
La chiara volontà di dialogo con la natura è enfatizzata dalle scelte cromatiche utilizzate su volumi semplici e regolari, una palette che omaggia l’architettura popolare e una delle personalità più influenti nel campo dell’architettura moderna messicana: Luis Barragán, architetto tra i più raffinati e poetici, il cui lavoro si basa su pochi elementi costruttivi tenuti insieme da un sentimento mistico e le cui strutture semplici e monumentali sono esaltate da colori brillanti dalla forte risonanza emotiva, come risultato di un potente amalgama di parti composite.
Los Clubes © Réne Burri - Magnum Photos
Proprio come per le architetture di Barragán, TACO ha scelto una tavolozza influenzata da tonalità utilizzate nell'arte precolombiana e coloniale, dall'architettura vernacolare maya, ma anche alla sobrietà e misticismo dei conventi francescani, amalgamandoli a stilemi di un architettura più contemporanea.
L'attività principale che si svolge all’interno di Portico Palmeto è quella di workshop / studio di architettura, ma gli spazi sono stati progettati lontani da uno stereotipo legato a uno spazio di lavoro tradizionale, bensì focalizzati a rendere l'esperienza lavorativa più accogliente e domestica possibile, fermi della consapevolezza di dover progettare un luogo in cui le persone trascorrono gran parte della loro giornata.
Il programma consiste in un percorso giardino/pedonale da cui si snoda l’intera matrice planimetrica, un portico articolato da terrazze e aree relax con accessi alle aree pubbliche e private, una sala soggiorno/sala riunioni, un angolo cottura, un bagno, un ripostiglio, una zona di lavoro, un patio centrale e una terrazza sul tetto aperta con due bagni di servizio e un garage.
L’intero edificio si avvale di sistemi passivi come aperture zenitali per il raffrescamento dell'edificio, l' orientamento basato sulla luce solare, soffitti alti, ecc. Il portico ha inoltre una serie di pannelli di bambù che lavorano per controllare il soleggiamento, di privacy e di sicurezza dell'edificio contro atti di vandalismo e uragani.
Il sistema costruttivo è quello più comune usato in questa specifica zona del Messico, è infatti basato su blocchi, travetti e lastre di cemento. Il tetto è stato invece assemblato in loco con cemento impermeabile isolato termicamente tramite pannelli di polistirene.
In termini di materialità, le finiture architettoniche sono volutamente evidenti in modo da ridurre i costi di manutenzione; i pavimenti sono in cemento bianco, mentre le pareti e i soffitti hanno stucchi pigmentati con toni che richiamano la matericità del sito.
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