04/06/2018 - È stato presentato alla Biennale di Venezia il progetto Slow Food Frespace, il progetto-pilota per il primo Slow Village che verrà costruito in Cina in collaborazione con Slow Food Movement. A parlarne Stefano Boeri e Carlo Petrini, fondatori dell'associazione Slow Food.
Partendo dalla grande visione di Slow Food China – favorire un’economia agricola che valorizzi le culture e i prodotti locali – Stefano Boeri Architetti ha progettato per ogni villaggio (o insieme di villaggi vicini) interessato dal programma Slow Village, una scuola, una biblioteca e un piccolo museo. Tre epicentri culturali (seeds of culture) capaci di costituire i nodi di una infrastruttura diffusa che possa permettere a milioni di agricoltori cinesi di investire sul futuro dei loro territori rurali invece di abbandonarli per trasferirsi nelle periferie metropolitane.
Offrendo migliori condizioni culturali, economiche, architettoniche e ambientali a una galassia pulviscolare di comunità locali, il programma Slow Food Frespace punta infatti a contrastare con forza l'emigrazione sempre crescente negli ultimi anni verso le grandi città cinesi, e la conseguente omologazione delle specificità culturali legate alla ricchezza del territorio.
“Ci dimentichiamo facilmente che le aree rurali infondono sostenibilità alla nostra vita quotidiana. È una necessità ineludibile dell'architettura affrontare la velocità dell'evoluzione anche alimentandola con la ricchezza del passato. Per questo motivo, abbiamo proposto di valorizzare i villaggi agricoli con un sistema di piccoli ma preziosi catalizzatori delle culture locali, capaci di migliorare la vita dei residenti”, come precisato da Stefano Boeri a Shanghai nell'accogliere l’invito da Anhua Chen, Capo Progetto di Slow Villages Co-building a collaborare a una visione di progetto e territorio condivisa e concreta.
Localizzato a Qiyan, nella provincia sud-occidentale del Sichuan, il primo Slow Village cinese nasce da una visione aperta e collaborativa. Stefano Boeri Architetti China metterà infatti gratuitamente a disposizione le idee progettuali e il know-how tecnico necessari alla costruzione nel villaggio del primo dispositivo-pilota: la libreria, la scuola e il museo.
Come un unico volàno organico, i tre catalizzatori agiranno per alimentare non solo la cultura della preparazione, del consumo e dell'offerta del cibo, ma anche le tradizioni popolari antiche e radicate, così come le piccole e penetranti storie individuali. Valorizzandone e amplificandone la naturale ricchezza, il programma si propone quindi anche di condensare un'offerta forte e attrattiva, indirizzata verso l'universo vasto della conoscenza e del turismo cinese e internazionale.
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