01/08/2018 - In occasione del primo Forum delle Comunità Laudato si’ del 28 luglio scorso, Stefano Boeri ha presentato ad Amatrice il progetto Casa del Futuro. Il progetto prevede il recupero e la rifunzionalizzazione del Complesso Don Minozzi di Amatrice pensato come luogo di rinascita e innovazione che darà spazio ad un ampio programma di attività dedicate in prevalenza al mondo giovanile e incentrate sulla formazione e sulla ricerca.
Lo storico complesso progettato da Arnaldo Foschini negli anni ’20 per ospitare gli orfani di guerra, parzialmente distrutto e reso inagibile dal sisma del 2016, è inserito nell’Accordo Programmatico tra Chiesa di Rieti, Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, Commissario straordinario ricostruzione 2016, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Regione Lazio e Comune di Amatrice, che prevede il suo riuso e la riattivazione delle sue funzioni.
L’iniziativa rientra nel progetto Casa del Futuro – Laudato si’ che si ispira all’omonima enciclica di Papa Francesco e ne realizza il concetto cardine di Ecologia Integrale che promuove la realizzazione di luoghi di ospitalità, ricerca, formazione e promozione delle risorse del territorio legate alla sostenibilità e alla produzione agroalimentare. La struttura sarà un luogo di accoglienza e formazione aperto alle nuove generazioni, vere protagoniste della ricostruzione che torneranno a vivere e lavorare nella loro terra oggi gravemente compromessa dal terremoto.
“É bellissimo che in un luogo colpito da una tragedia come il terremoto si generi nuova conoscenza - commenta Stefano Boeri - ispirata all’idea di un’ecologia integrata, che unisce sostenibilità, biodiversità, forestazione e che potrà dare lavoro a molti giovani”.
Casa del Futuro si struttura in quattro macro aree funzionali che ospitano rispettivamente: un’area centrale assistenziale, in omaggio alla spiccata vocazione sociale dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, un’area amministrativa e un polo museale, un’area dedicata alla formazione dei giovani e un’area deputata alla ricerca e all’innovazione.
Il progetto di Stefano Boeri Architetti è un nuovo complesso ispirato al precedente impianto, di cui riprende l’asse generatore centrale che si allinea alla Torre Civica su Corso Umberto I, e l’assetto generale dei corpi di fabbrica dai quali si origina un sistema di corti e porticati. Dello storico impianto verranno recuperate alcune porzioni e la Chiesa di Santa Maria Assunta Particolare attenzione sarà riposta nella progettazione che impiegherà avanzate tecnologie antisismiche in considerazione dell’area geografica ad alto rischio come delle prestazioni di tutti i materiali impiegati.
La Casa del Futuro sarà nuovamente luogo di grande generosità e innovazione, motore di una rinnovata vita sociale così come lo fu nel primo Dopoguerra, incubatore di ricerca tecnologica e laboratorio permanente di una nuova sensibilità ambientale che guiderà la rinascita di questo territorio.
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