27/08/2018 - Il WAP Art Space a Seul porta la firma dello studio svizzero Davide Macullo Architects.
“L'opera nasce dalla collaborazione stretta tra l’architetto e una committenza illuminata, capace di assimilare e spronare scelte architettoniche motivate da ragioni che generano le forme. Un percorso di straordinaria passione ci ha legati per un paio d’anni fino al raggiungimento di una sintesi che bene viene espressa dall’opera ultimata.
L'architettura si connette all'identità di un luogo e la proietta nel futuro. La nuova presenza sintetizza i valori di una cultura, quella coreana, incentrata sulla cura dei gesti rivelati con espressioni di civiltà per stabilire un equilibrio stabile dell'uomo nel suo contesto naturale prima che urbano.
Costruire oggi nello spazio metropolitano di Seul, offre l'opportunità di riportare i volumi costruiti alla scala dell'uomo ed interpretare lo spirito di una cultura, dandone un'espressione che la lega alle necessità dell'abitare contemporaneo.
La composizione tridimensionale dell'opera rappresenta una disposizione spaziale di volumi abitabili, disposti su una maglia ortogonale che definisce uno spazio più ampio di quello costruito.
L'edificio disegna come un calco lo spazio vuoto attorno e stabilisce dei rapporti ritmati con il contesto per sottolineare l'importanza della scala dell'uomo all'interno dello spazio urbano.
Il progetto nasce dalla modellazione di una maglia cubica approssimata ai due metri di lato, che rappresenta l’aderenza degli spazi alla fisicità degli abitanti. Lo spazio cubico di due metri di lato è l’agio e lo spazio di gioco-movimento dell’uomo che ruota sul suo baricentro descrivendo una sfera con gli arti divaricati. Una maglia pressoché invisibile, ma tangibile in termini di conforto.
Il multiplo generato dalla maglia è l’elemento di sintesi e di relazione tra l’abitante e il tessuto urbano. 2 metri = uomo, 20 metri = città. La composizione dei volumi cubici espressi dal progetto di 6-8-10 metri di lato rivela lo spazio abitato e definisce la nuova scala di rapporto allo spazio urbano circostante.
Il nuovo edificio offre nell’attuale sfruttamento dei suoi spazi un utilizzo misto di spazi abitativi (parte privata) e spazi espositivi (parte pubblica).
La transizione tra spazio urbano-pubblico-privato-intimo viene risolta in un movimento a spirale che parte dalla strada salendo in verticale verso gli spazi più intimi dell’abitazione.
La nuova residenza-galleria si presenta come un castello urbano contemporaneo dove gli spazi abitativi sono sostenuti dagli spazi produttivi. Se nel passato l’ubicazione degli animali ai piani inferiori nutrivano e riscaldavano in modo fisico i piani alti, nel nostro caso l’arte nutre e riscalda gli abitanti in termini di conforto intellettuale, influenzando il benessere generale degli abitanti.
Il microcosmo generato da WAP Art Space stabilisce un proprio ordine di relazioni con il contesto limitrofo, agendo sulla percezione del limite tra lo spazio pubblico e quello privato. L'edificio è un organismo che offre una sequenza di spazi (cubi) alternati tra chiuso e aperto, pieno e vuoto, compressione e decompressione. Questo ritmo ricalca una sorta di mappa percettiva tradotta in momenti distinti di fruibilità ma connessi tra loro. La sequenza degli spazi avviene attraverso la dilatazione percettiva di ogni spazio verso quelli adiacenti o più lontani.
Il cubo quale elemento primario, scelto per la sua forza evocativa, simbolica e di elemento equilibrato, sfugge alla legge del disegno perché già è definito a priori.
Il lavoro dell'architetto non sta nel disegnare il progetto nel senso classico, bensì gestire l'organizzazione spaziale degli elementi (cubi) attraverso l'utilizzo del tempo ipotizzato di percorrenza e permanenza degli e negli spazi. I nuovi paesaggi costruiti sono un alternanza di espressioni materiche dall’esterno verso l’interno, attraverso la tessitura del mattone increspato, e un senso di sospensione dato dalle pareti levigate bianche. Gli spazi espositivi mirano alla neutralità del linguaggio architettonico. La concezione del disegno si concentra sul godimento percettivo delle opere d’arte che andranno ad abitare questo luogo sospeso tra un senso di meditazione e di azione. Gli spazi espositivi sono cubici, calmi. Esprimono nella loro forma primaria un sentimento di ritiro e di partecipazione alla visione del mondo offerta dall’individuo-artista attraverso l’opera d’arte".
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