Sede Kiasmo © Maurizio Montagna
12/09/2018 - Non semplicemente un brand, ma un modo di sentire. Un linguaggio totalmente “made in Puglia”, che nasce da una vera e propria ossessione verso il concetto di produzione, dove il dettaglio artigianalmente costruito – dai manufatti in ceramica, unici e in serie, agli oggetti di moda, fino alle opere di architettura – intende essere una testimonianza della storia.
Si tratta di Kiasmo, una fortunata avventura nata nel 2011 a Ruffano, un paesino in provincia di Lecce, dall’incontro tra il direttore creativo Francesco Maggiore, l’imprenditore Mauro Melissano e l’architetto e designer Vincenzo D'Alba. Il loro sodalizio, con il fondamentale contributo degli artigiani locali, ha dato vita ad un laboratorio di arte, architettura, design e moda che dal Salento ha raggiunto un successo internazionale.
“Kiasmo” è un termine di origine greca che indica un intreccio di diversi elementi. Scelta non casuale, che dichiara apertamente l’idea di interdisciplinarità del brand: un intreccio di discipline e persone, il cui filo è disegnato da Vincenzo D'Alba.
Kiasmo, cuscini realizzati in collaborazione con Antonio Marras
Un brand made in Puglia
L’ispirazione viene dalla tradizione pugliese, che il brand recupera attraverso l’utilizzo della ceramica e della pietra leccese. Ma non solo: “In tutta la produzione firmata Kiasmo – spiega Vincenzo d’Alba – i riferimenti sono legati a tutto il bacino mediorientale, a tutto ciò che ha costruito la storia del territorio pugliese negli ultimi millenni: la cultura siriana, araba, libica, etiopica”.
© Kiasmo
Le incisioni nella materia riconducono a monumenti o a stele arcaiche dove il potenziale figurativo e formale sembra far rivivere il gesto classico e l’antica capacità artigianale.
Vincenzo D'Alba
Di qui l’importanza di concetti quali artigianalità, qualità dei materiali e ossessione del dettaglio:
“Che si tratti di oggetti funzionali come piatti e borse destinate all’utilizzo quotidiano, e pertanto pensati per essere durevoli nel tempo, o sculture e vasi puramente estetici – prosegue d’Alba – qualità di materie prime e processo di lavorazione restano per noi elemento imprescindibile”.
© Kiasmo
Non solo oggetti, ma anche architetture
Ma il mondo Kiasmo non è fatto solo di decor e moda. Oltre a vasi in terracotta, stele arcaiche, borse, calzini, t-shirt ed oggetti d'arredo "intrecciati" con la moda come i cuscini impreziositi dalla matita dello stilista Antonio Marras, il brand ha sperimentato la fusione di architettura, pittura e scultura mediante la realizzazione nel territorio salentino di vere e proprie opere architettoniche che sono corpus di segni riconoscibile per origine e identità.
Sede Kiasmo © Maurizio Montagna
Prima fa tutte la sede Kiasmo, sintesi perfetta della filosofia del brand, che raccoglie tutti i riferimenti di una poetica fondata sulla ricerca di forma, luce e materia. Un luogo che parla il linguaggio Kiasmo e che ne trasuda il pensiero.
È un progetto completo, dove ogni dettaglio è pensato e realizzato artigianalmente per essere una testimonianza della storia. Non si tratta tuttavia di nostalgiche ricostruzioni, sottolineano i co-founder, bensì di una modernità in continuità con la classicità e la tradizione.
Sede Kiasmo © Maurizio Montagna
La coerenza tra i manufatti in ceramica, alcuni pezzi unici, alcuni prodotti serialmente, e l’architettura della sede Kiasmo sembra sottolineare la possibilità di pensare ancora univocamente la produzione al di là di semplicistici stilismi o stilemi contemporanei.
Kiasmo Suite Museum © Maurizio Montagna
Di recente inaugurazione, Kiasmo Suite Museum è una vera e propria casa museo. Qui ogni elemento è prodotto dal brand, dal contenitore al contenuto. Non è tuttavia pensata come semplice esposizione, bensì come luogo di ospitalità. Per vivere una esperienza immersiva nel mondo Kiasmo basta prenotare mediante airbnb.
Kiasmo Suite Museum © Maurizio Montagna
Un volume bianco, interrotto da aperture verticali con inserti in marmo, è incorniciato da decorazioni color rosso vivo e da una insolita musciarabia, chiaro omaggio all’arte islamica.
Kiasmo Suite Museum © Maurizio Montagna
All’interno lo spazio è disegnato da un pavimento in cemento, decorato con preziosi inserti in marmo. Pietra, marmo e metallo danno forma ai diversi arredi realizzati ad hoc e inconfondibilmente eredi dello stile assoluto di Kiasmo.
Kiasmo Suite Museum © Maurizio Montagna
La vocazione alla monumentalità e l’ossessione per il dettaglio è ben rappresentata nel progetto della Schito Funeral Chapel, espressione di una visione compositiva che propone un nuovo concetto di classicità.
Schito Funeral Chapel © Maurizio Montagna
Nonché nel progetto di Casa Piconese, un volume puro e monolitico, completamente intonacato di bianco.
Casa Piconese © Maurizio Montagna
Le aperture e i percorsi che disegnano la struttura generano una scenografia architettonica che reinterpreta l’eredità delle masserie salentine.
La purezza della forma è interrotta da pochi elementi decorativi in facciata che rimandano alla tradizione araba, pur in una lettura totalmente contemporanea della storia.
Casa Piconese © Maurizio Montagna
Audacia, coerenza e rigore sono gli elementi fondamentali che costruiscono l’identità del brand salentino. Ed è quanto si evince dalle opere, ma anche dalle parole di Vincenzo d’Alba:
“La regola di Kiasmo è riassunta in questi due versi del poeta Ezra Pound: l’errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare”.
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