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11/09/2018 - Era il 1953 quando Gio Ponti – autore di diverse icone come il grattacielo Pirelli a Milano e la celebre sedia Superleggera, e cofondatore, nel 1928, della rivista Domus – in collaborazione con il suo collega Alberto Rosselli – cofondatore dell’ADI e direttore di Stile Industria – concepì un’auto sviluppata secondo principi del design non ancora applicati nell’industria automobilistica, troppo “radicali” all’epoca anche per la celebre casa automobilistica Fiat.
Oggi, dopo 65 anni dalla sua ideazione, in occasione del 90° anniversario della rivista Domus, la visionaria autovettura disegnata da Gio Ponti prende forma. E viene svelata a Grand Basel, la rassegna dedicata alla cultura dell’automobile di grande prestigio, nei suoi aspetti storici ed attuali, svoltasi presso il quartiere fieristico di Basilea dal 6 al 9 settembre scorso, grazie all’iniziativa nata dalla collaborazione tra Centro Stile FCA, Grand Basel, Editoriale Domus e Pirelli come sponsor tecnico.
Il modello in scala reale della vettura è stato reso possibile grazie al progetto The Automobile by Ponti. Fino a oggi, l’auto non era mai andata oltre i modelli in scala 1:10.
Realizzato da un team di designer diretto da Roberto Giolito, Direttore di FCA Heritage, il modello presenta specifiche tecniche realizzate sulla base dei disegni originali di Ponti.
“Il progetto di automobile Diamante rappresenta un’importante testimonianza della visione e della capacità di Ponti a realizzare opere innovative e dotate di una forte personalità,” racconta Roberto Giolito.
Gio Ponti, Linea Diamante, disegni tecnici; © Domus
Si tratta, nello specifico, di “Linea Diamante”, il progetto di autovettura “da famiglia” di Ponti i cui principi ispiratori erano, all’epoca, del tutto nuovi nell’allora panorama del design automobilistico italiano: partendo da una forma aerodinamica, prese forma un successivo sviluppo maggiormente spigoloso.
Ponti considerava il suo nuovo design come una necessaria reazione allo stile automobilistico dell’epoca, caratterizzato da forme grandi e gonfie con piccoli finestrini e interni scuri. La sua visione era realizzare un’auto più “architettonica” con pannelli e finestre dalla forma piatta e una grande parte vetrata che inondava di luce l’interno dell’abitacolo.
Gio Ponti, Linea Diamante, modellino dell'epoca; © Domus
Un disegno intelligente avrebbe migliorato gli aspetti funzionali dell’auto, con la possibilità di avere un interno generoso e proporzionato e un bagagliaio spazioso. E poi, la grande innovazione di un paraurti in gomma che percorresse tutta la circonferenza della vettura, con “tamponi” montati a molla nella parte anteriore e posteriore, realizzato grazie alla collaborazione speciale con l’azienda di pneumatici Pirelli.
Gio Ponti, Linea Diamante, schizzo; © Domus
Per creare il modello, originariamente concepito per essere montato sulla carrozzeria di una berlina Alfa Romeo 1900, Ponti aveva dapprima realizzato una partnership con la Carrozzeria Touring di Milano. Successivamente si è rivolto alla Fiat per la produzione di un modello compatto, ma il design fu respinto.
Due decenni dopo, molte auto sarebbero state costruite secondo i principi di design dell’automobile di Ponti, evidenziando il suo genio e la sua lungimiranza.
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Daniele Russo, courtesy Editoriale Domus Daniele Russo, courtesy Editoriale Domus Daniele Russo, courtesy Editoriale Domus Daniele Russo, courtesy Editoriale Domus Daniele Russo, courtesy Editoriale Domus Daniele Russo, courtesy Editoriale Domus Daniele Russo, courtesy Editoriale Domus Daniele Russo, courtesy Editoriale Domus Presentazione originale di progetto inviata alla Carrozzeria Touring, courtesy Editoriale Domus
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