19/10/2018 - Concepire il luogo di lavoro come una casa per Matteo Thun, significa immaginarlo come un piccolo villaggio immerso nel verde, progettato con materiali ecosostenibili e un concept capace di rileggere in modo contemporaneo la tradizione rurale italiana.
Dall’immaginazione si è passati alla realtà, quella del Davines Village, alle porte di Parma.
A firmare il progetto, lo studio MTLC di Matteo Thun e Luca Colombo, che hanno saputo concretizzare quei valori di bellezza, sostenibiità e benessere che da sempre sono alla base dell’azienda Davines.
Una superficie di 77mila metri quadrati, di cui un 20% dedicato agli spazi per uffici, formazione, laboratorio di Ricerca e Sviluppo, stabilimento produttivo e magazzino.
Cuore del complesso, la grande serra centrale, elemento integrante della vita quotidiana, dove tutti i dipendenti possono avere incontri informali, pranzare o semplicemente rilassarsi. A disposizione del Laboratorio Ricerca e Sviluppo anche l’orto scientifico con piante officinali, aromatiche, alberi da frutto e ortaggi coltivati per essere impiegati sia nella ricerca e nello sviluppo dei prodotti, che nella preparazione del ristorante aziendale.
Nella progettazione di questa fabbrica sostenibile il punto di partenza è stato creare un complesso con la massima trasparenza architettonica, utilizzando il minor numero possibile di elementi in muratura, per fare in modo che ogni posto di lavoro avesse una vista delle aree verdi.
Un villaggio con accoglienti case a due piani basata su l’archetipo quasi ludico della casa europea con tetto a doppio spiovente, volumi cubici che ricordano i paesaggi tipici delle aree rurali raccolte intorno ad un rigoglioso giardino con serre, ma contemporanee nelle funzioni e nelle scelte dei materiali.
Il verde dialoga costantemente con l’architettura e si alterna con gli edifici: ci sono due corti interne, un orto scientifico, un grande giardino e il Kilometro Verde, che scherma il Davines Village dall’autostrada.
I materiali privilegiati sono di origine naturale: il legno per strutture primarie, vetro per il frontone degli edifici e il metallo per il rivestimento del tetto e delle pareti laterali esterne superiori, che insieme conferiscono al complesso una sensazione umana.
Massima attenzione anche alla sostenibilità energetica e all’abbattimento degli sprechi: il fabbisogno energetico del complesso è integralmente soddisfatto da fonti rinnovabili certificate al 100%, quali pannelli fotovoltaici, un impianto solare termico, un impianto aeraulico e un sistema geotermico in grado di lavorare tutto l’anno sfruttando una falda acquifera sotterranea.
Anche nel reparto produttivo l’attenzione al rispetto dell’ambiente è elevata: l’impiego di nuovi impianti altamente innovativi per sanitizzare i miscelatori consente processi più efficaci e meno impattanti sull’ambiente, escludendo l’utilizzo di sostanze chimiche, così come l’utilizzo di appositi filtri garantisce un’altissima qualità dell’aria.
Gli interni, realizzati da Molteni&C | Dada Contract Division su disegno della interior designer Monica Signani, prendono ispirazione dagli ambienti domestici, accoglienti e funzionali, apparendo lontani dalla tipica immagine di arredo aziendale.
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