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Courtesy of Musei Reali di Torino
03/10/2018 - Dopo quasi trent’anni e un lungo e impegnativo intervento di restauro architettonico e strutturale, la mirabile architettura di Guarino Guarini, tra i monumenti barocchi più importanti della storia dell’arte, dallo scorso 28 settembre è stata finalmente riconsegnata alla città di Torino e a tutti i suoi visitatori.
Nel 1988 un fulmine colpisce la croce ferrea della posta in sommità della Chiesa danneggiandola, ma è nel 1990 che La Cappella della Sacra Sindone viene definitivamente chiusa al pubblico: da un cornicione interno cede un frammento di marmo danneggiando il pavimento. L’inizio di un restauro diventa ormai obbligatorio per garantirne la conservazione e messa in sicurezza.
Si intraprende così la storia di una cantiere durato quasi trent’anni, perché nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 il capolavoro barocco viene interessato da un incendio di vaste proporzioni che danneggia profondamente l’edificio, rendendo necessario un intervento di restauro architettonico e strutturale lungo e impegnativo, atto a restituire alla stessa la propria capacità portante e la propria immagine.
Volge oggi al termine un restauro costato complessivamente 30 milioni, tra i più complessi che nell’ambito di questa disciplina sia mai stato affrontato, anche in considerazione del fatto che la struttura resistente della Cappella della Sacra Sindone prima d’ora non era mai stata indagata.
Il progetto è stato impostato e coordinato, fin dalle sue fasi iniziali, dagli uffici periferici del MiBAC - Soprintendenza e Direzione regionale - e si è concluso sotto la guida dei Musei Reali, grazie anche al lavoro svolto dalla "Commissione per il completamento del restauro e del recupero funzionale della Cappella della Sacra Sindone", coordinata dal Segretariato regionale per il Piemonte e composta dai Musei Reali, dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, dalla Curia e dalla Diocesi di Torino.
Più nel dettaglio, l'intervento ha riguardato l'intero edificio, comportando la sostituzione di oltre 1400 elementi di marmo, il consolidamento e l'integrazione materica di 4000 componenti, l'inserimento di nuove catene in acciaio inox a supporto di quelle storiche, il consolidamento delle murature, il rifacimento delle coperture e dei serramenti e, in ultimo, l'inserimento degli impianti di illuminazione, di sicurezza e speciali. Inoltre, i lavori proseguiranno nei prossimi mesi con il restauro dell'altare, ora possibile grazie al definitivo smontaggio dell'impalcatura interna.
Se fino al 1990 si accedeva alla Cappella attraverso le scale del Duomo, ai lati dell’altare maggiore,oggi l’intero sito entra nel percorso espositivo dei Musei Reali. Non proprio una novità visto che in epoca sabauda la Cappella della Sindone era alla stessa altezza degli appartamenti del re. Il sovrano e la corte per entrare nel luogo sacro percorrevano la stessa galleria che i visitatori percorrono per raggiungere la Galleria Sabauda dal Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale.
Non ci resta ora che riscoprire questa straordinaria architettura dopo ventotto anni dalla sua chiusura al pubblico, apprezzandone al meglio le geniali soluzioni del Guarini, la cui opera, come lui stesso affermava, doveva “stupire gl’intelletti e rendere gli spettatori atterriti”.
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Courtesy of Musei Reali di Torino Courtesy of Musei Reali di Torino Courtesy of Musei Reali di Torino Courtesy of Musei Reali di Torino Courtesy of Musei Reali di Torino
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