23/10/2018 - Nel 1992 la coppia di artisti canadesi Catherine King e Wayne Adams decide di dedicarsi anima e corpo ad inseguire uno stile di vita sostenibile al cento per cento.
Per coronare il proprio progetto, si trasferiscono sulla costa dell’Isola di Vancouver, nella Columbia Britannica: lì, a 45 minuti dalla città più vicina, danno vita al loro personalissimo rifugio, il Freedom Cove, nato come una semplice casa galleggiante e divenuto con il tempo un’autentica isola.
Ogni cosa su Freedom Cove è galleggiante: non esiste nessun percorso via terra per raggiungere questo luogo magico, l’unico accesso possibile è tramite un’imbarcazione, e nessun elemento di questo agglomerato di costruzioni è ancorato alla terraferma.
Il complesso, si è pian piano allargato fino a diventare un piccolo paese totalmente autosufficiente, un isolotto alimentato a pannelli solari. Soltanto recentemente è stata dotata di un generatore elettrico per affrontare eventuali emergenze.
In totale, conta oggi 12 piattaforme collegate tra loro, che comprendono l’abitazione dei coniugi, una casetta per gli ospiti, uno studio, una galleria d’arte, una pista da ballo e ben cinque serre. Wayne e la moglie Catherine si nutrono unicamente di ciò che coltivano in totale autonomia. Inoltre, per dissetarsi e per irrigare le proprie coltivazioni, utilizzano l’acqua di una cascata nelle immediate vicinanze e quella proveniente dalle precipitazioni invernali.
La scelta, coraggiosa e affascinante, di vivere totalmente fuori non solo dalle città, ma dall’intero sistema (gli americani chiamano questo stile di vita off-grid) ha finito, nel caso di Catherine e Wayne, per trasformarsi nella loro opera d’arte totale, un esempio – dapprima solo sognato e poi realizzato – di coincidenza tra arte e vita.
|