10/10/2018 - Costruito alle porte della storica Città Proibita, il Guardian Art Center è una nuova istituzione culturale ibrida che concilia il tessuto urbano tradizionale della città e la sua pulsante energia metropolitana con un nuovo tipo di programmazione dell’arte contemporanea.
Il Guardian Art Center, progettato da Büro Ole Scheeren, è la prima casa d’aste al mondo costruita su misura, una nuova tipologia d’istituzione artistica e culturale nel cuore di Pechino.
L’edificio, con le sue prestigiose gallerie museali e sistemi di protezione all’avanguardia, rappresenta anche una risorsa per la comunità grazie ai ristoranti, all’hotel e agli spazi flessibili per ospitare eventi, e a un’infrastruttura integrata di trasporto pubblico.
“Il Guardian Art Center è molto più di un semplice museo”, afferma Ole Scheeren, direttore di Büro Ole Scheeren. “Non si tratta di un’istituzione ermetica, ma di una realtà che esprime la natura ibrida della cultura contemporanea. È un puzzle cinese di spazi culturali e funzioni pubbliche interconnessi che coniugano l’arte e la cultura con eventi e lifestyle.”
Progettata per inserirsi armoniosamente nel tessuto urbano di Pechino, la struttura del Guardian Art Center celebra il sottile equilibrio fra vecchio e nuovo e rende omaggio al contesto in cui si trova. La parte inferiore dell’edificio è costituita da una serie di volumi in pietra collegati fra loro, che richiamano le proporzioni e la materialità delle tradizionali case Hutong adiacenti alla costruzione, mentre l’anello fluttuante in vetro della parte superiore riafferma lo status di Pechino come metropoli globale.
I volumi pixellati in pietra di basalto grigia sono stati accuratamente perforati per formare una serie di oblò che fanno penetrare la luce all’interno. Lo schema di perforazione dei volumi è ispirato a un’astrazione del dipinto del XIV secolo Abitare tra le montagne di Fuchun del pittore Huang Gingwang, artista cinese di paesaggi fra i più acclamati. Al di sopra del basamento in pietra si staglia un volume aggettante costituito da elementi in vetro simili a mattonelle.
“Le due dimensioni dell’edificio, dai caratteri diversi, coesistono in una relazione dialettica e speculare”, afferma Scheeren. “Le mattonelle solitamente sono in pietra grigia, ma qui sono diventate larghi pannelli fluttuanti in vetro. La dimensione dei volumi superiori e la materialità del vetro dialogano con la città contemporanea, mentre la simbologia del mattone richiama le case hutong adiacenti e rappresenta la gente comune. L’edificio diventa così una dichiarazione di umiltà, in prossimità del Palazzo Imperiale e della Città Proibita. La struttura architettonica rivela i molteplici livelli di nozioni culturali e storiche oltre a catturare tutte le sfumature emotive di Pechino, mantenendo un approccio umile al concetto di monumento.”
Il Guardian Art Center è stato progettato per essere uno spazio articolato destinato alla cultura e agli eventi. Gli ambienti sono fruibili in modo facile e intuitivo, pur avendo caratteritiche e sfumature diverse che consentono di adattarsi alla programmazione della casa d’aste, ambiziosa quanto diversificata.
Nel cuore dell’edificio si trova uno spazio espositivo di 1700 metri quadri, progettato per garantire la massima flessibilità. Grazie a una combinazione di pareti e soffitti mobili, lo spazio si adatta facilmente agli usi più svariati, offrendo configurazioni diverse per le mostre, gli eventi e le aste.
Collocato accanto alla Città Proibita e di fronte al NAMOC, il National Art Museum of China, uno dei “dieci grandi edifici” di Mao Tse Tung, l’edificio svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo della città attraverso il reinserimento al centro di uno spazio non governativo per l’arte e la cultura.
“Il nostro progetto ha saputo riconciliare le tante, complesse narrazioni della città, gettando un nuovo sguardo sulla relazione fra storia e modernità con un edificio che esprime l’identità cinese in chiave contemporanea”, afferma Scheeren. “Il completamento del Guardian Art Centre asserisce l’importanza dell’architettura, dell’arte e della cultura, dichiarandoli elementi essenziali per il futuro della città."
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