31/10/2018 - Hunan Lu Villa è un’esclusiva dimora situata a Shanghai, che Vudafieri-Saverino Partners ha reinterpretato definendo un inedito equilibrio tra evocazioni orientali e suggestioni occidentali.
Il progetto rappresenta una perfetta combinazione di due tradizioni distinte – cinese e occidentale – e della lunga storia dei loro rapporti: al suo interno manufatti antichi, opere d’arte e spazi rituali cinesi coesistono in perfetta armonia con “oggetti del desiderio” occidentali. Proprio per queste caratteristiche Hunan Lu Villa è stata recentemente premiata come miglior progetto nella categoria Private Housing all’Archmarathon Awards 2018.
La dimora si trova nel cuore della French Connection di Shanghai, un’area fondata nel 1849 sulla riva sinistra del fiume Haungpu e divenuta dagli anni '20 un distretto dalla forte connotazione internazionale. Si tratta della zona in cui più si respira l’atmosfera della vecchia Shanghai: tra le eleganti vie alberate, nascoste da alte pareti, si collocano le più belle residenze coloniali della metropoli cinese.
La Villa rappresenta un tipico esempio di queste abitazioni, con il loro mix di eleganza, modernità e tradizione. La residenza risale proprio al 1920 ed è stata acquistata dall’attuale proprietario in stato di semi rovina.
La struttura dell’edificio è stata oggetto di un importante intervento di restauro da parte di Vudafieri-Saverino Partners, che ha coinvolto tutte le aree, dal giardino alla facciata, passando per gli spazi interni.
Un intervento il cui filo conduttore è stato l’incontro tra due tradizioni distinte: da un lato la volontà del committente di rievocare moderni e lussuosi spazi europei, dall’altro il rispetto del contesto storico, con la ripresa di motivi tipici cinesi.
Nella realizzazione della facciata è stata fondamentale l’attenta analisi dei materiali utilizzati nella Shanghai degli anni '20: la combinazione di marmorino giallo chiaro, ciottoli di fiume e pietra grigia crea un perfetto equilibrio, esaltando l'eleganza dell'edificio. L’esterno della struttura è stato completamente ridisegnato, con l’aggiunta dell’ultimo piano e delle grandi vetrate: elemento iconico che rafforza la relazione tra interno ed esterno.
Anima della dimora è l’incantevole giardino tradizionale cinese: chiuso e protetto dagli sguardi esterni, su di esso si aprono invece tutti gli spazi interni dell’abitazione. Il giardino è stato realizzato grazie al confronto con un maestro di Feng Shui, così da rispettare le rigide norme della tradizione. Al suo interno ritroviamo quell’armonia delle forme, risultato di un processo in cui gli equilibri della natura vengono delicatamente e gradualmente riproposti dall’uomo.
Gli spazi sono stati resi intimi ritagliandovi degli angoli raccolti e delicati, così da confondere il senso del tempo e dello spazio del visitatore. Acqua, pietra, cielo, verde sono gli elementi fondamentali che insieme contribuiscono a creare questo equilibrio. Le rocce, con la loro durezza e immutabilità, si contrappongono all’acqua, con il suo continuo scorrere, così come alle piante e ai fiori che si trasformano all’evolversi delle stagioni. Le stesse rocce divengono elemento di organizzazione spaziale, per spezzare linee dritte e rigidi confini. Il concetto di opposti, di yin e yang, si ritrova anche nel contrasto tra la solennità dell’edificio e la fluidità degli spazi verdi, tra le dimensioni ridotte degli alberi e l’imponenza della struttura architettonica.
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