14/11/2018 - Passeggiando per Sini, un piccolo comune sardo in provincia di Oristano di poco meno 500 abitanti, mentre si attraversano contesti rimasti fermi nel tempo e costeggiati dai tradizionali muretti a secco, emerge un volume insolito in cemento bianco. E’ la nuova chiesa di Santa Chiara.
Il progetto per la nuova chiesa di Sini, realizzato dai quattro architetti Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci e Franceschino Serra, si pone in un naturale processo di continuità con la tradizione, a cavallo tra il linguaggio tradizionale e contemporaneo, come testimonianza della possibilità di costruire una struttura lineare e moderna.
La costruzione, pur di dimensioni contenute, si avvale di un unico materiale dominante: il cemento di colore bianco che reinterpreta la pietra e traduce sia il legame ancestrale tra i luoghi di culto e il terreno, sia la volontà di riduzione coerente con la regola della rinuncia a Santa Chiara. All’esterno, l’unico elemento di spicco di questa composizione in bianco, astratta e rigorosa, è la torre campanaria in acciaio Corten.
Il volume, pulito e nitido, diviso in due livelli (piano alto: sagrato, sala liturgica, sagrestia; piano basso: stanze ministeriali), si va ad inserire perfettamente nel contesto paesaggistico circostante, interpretando il rapporto tra il sito e il tessuto storico del villaggio: l'edificio articola e deforma le sue geometrie, adattandosi alla topografia del terreno e prestando particolare attenzione all'articolazione in sezione.
Questo prisma acquista complessità attraverso la tettonica del tetto in legno che trasforma la "quinta facciata" in un dispositivo per il controllo della luce e dello spazio gerarchizzato.
All’interno infatti la luce diventa protagonista, dominando l’ambiente sacro. Mai fredda, sempre modulata dalle tinte calde del legno del guscio interno: la Chiesa è intesa nel suo senso di comunità che si incontra in un luogo luminoso e radunante. Un concetto che va oltre le epoche, oltre la tradizione, oltre i materiali utilizzati, svelandosi come elemento qualificante delle architetture sacre.
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