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19/12/2018 - Il Politecnico di Milano e ASAB Archivi Storici inaugurano una mostra che, tramite un percorso di disegni, fotografie e documenti, narra la nascita e lo sviluppo dello storico campus del Politecnico in Città Studi, a partire dalla posa della prima pietra fino ai lavori di adeguamento del campus di Architettura in via Bonardi attualmente in corso su progetto di Renzo Piano.
La mostra, che si avvale dei documenti degli Archivi Storici del Politecnico di Milano e di prestiti di importanti istituzioni come il Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano e il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università degli Studi di Parma, racconta la costruzione della sede centrale dell’Ateneo milanese intrecciando gli episodi architettonici con le scelte progettuali che li hanno originati.
Il viaggio ideale in cui la mostra accompagna il visitatore inizia nel 1915, quando da pochi mesi l’Italia è entrata nella Prima Guerra Mondiale, con la posa della prima pietra del nuovo campus universitario di Milano viene gettato un seme destinato a fruttificare negli anni a venire.
Il Politecnico di Milano, in espansione fin dallo scorcio del secolo precedente e ormai compresso nei vecchi e inadeguati locali di via Senato, progetta il suo futuro in consorzio con le facoltà scientifiche milanesi e in accordo con lo sviluppo della città in un’area destinata a diventare centrale.
Dal 1927, anno di inaugurazione della nuova sede del Politecnico, il nuovo quartiere di Città Studi sorgerà secondo un disegno che armonizza architetture universitarie, spazi verdi, servizi aperti alla cittadinanza come piscine, scuole elementari, impianti sportivi, edifici per il culto.
In quest’area, che in breve tempo diviene strategica per la moderna città policentrica, opereranno i migliori progettisti di estrazione politecnica dotando l’Ateneo e Milano di architetture che uniscono qualità di disegno e funzionalità.
Tra gli autori, per limitarci ai soli edifici del Politecnico, vi sono Piero Portaluppi, Gio Ponti, cui si devono gli innovativi edifici di Ingegneria detti “Il Trifoglio” e “La Nave”, Vittoriano Viganò che amplia la Facoltà di Architettura a metà degli anni Ottanta e da ultimo, con un cantiere appena avviato, Renzo Piano che ridisegna e apre ulteriormente alla città il Campus di via Bonardi, ricucendone le preesistenze.
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