18/01/2019 - Un’apertura importante, carica di storia, in uno dei quartieri più caratteristici di Milano. Il primo ottobre scorso è stato inaugurato, all’interno della Pinacoteca di Brera, il Caffè Fernanda che nel nome rende omaggio alla visionaria direttrice Fernanda Wittgens, prima donna a dirigere un museo statale in Italia, cui si deve la riapertura della Pinacoteca nel 1950, dopo i terribili bombardamenti del ‘43.
Collocata al primo piano, la caffetteria è concepita come parte del percorso museale, inserita nel nuovo allestimento delle 38 sale promesso 3 anni fa e realizzato dal direttore James Bradburne. Un progetto di interior curato dallo studio milanese rgastudio, focalizzato sia sulla coerenza cromatica e materica con le sale espositive, sia sulla reinterpretazione dell'architettura dello spazio risalente agli anni '50.
L'intenso color ottanio scelto per le pareti esalta le grandi opere d’arte presenti nel Caffè: la Conversione del Duca d’Aquitania di Pietro Damini, Le tre Grazie di Bertel Thorvaldsen, il busto di Fernanda Wittgens di Marino Marini e il suo ritratto eseguito da Attilio Rossi.
Gli splendidi pavimenti marmorei in Fiore di Pesco e le cornici in Rosso Lepanto, ereditati dal progetto dell’architetto Piero Portaluppi, sono stati recuperati e restaurati. Sotto la tela seicentesca del Damini è stato posto il grande bancone del bar, che reinterpreta i mobili anni '50 in legno cannettato stravolgendone le dimensioni, costituito da grandi liste semicircolari di noce canaletto e da un sottile piano in ottone anticato dalle estremità arrotondate.
In quest’atmosfera suggestiva si inseriscono gli arredi Pedrali, capaci di esaltare gli spazi del locale senza interferire con la visione delle opere d’arte presenti. Una parete della sala è completamente arredata dalle sedute modulari Modus accostate alle poltroncine Jazz, con imbottitura in ecopelle color rosa cipria e telaio in acciaio con finitura ottone anticato, e ai tavoli Inox, con ripiano in noce e basamento sempre con finitura ottone anticato.
Nella parte centrale della sala le sedute Nym, dal caratteristico schienale ad arco in legno curvato, e Nemea, che abbinano il frassino ad un telaio in pressofusione di alluminio, accolgono gli ospiti che possono rilassarsi sorseggiando un drink e ammirando lo scorcio de Il bacio di Francesco Hayez, esposto nell'ultima sala del museo.
La caffetteria offre anche uno spazio esterno, che si affaccia sul cortile, protetto dal loggiato: qui i tavoli e le sedute della collezione per esterni Nolita, realizzati completamente in acciaio per garantire il massimo della solidità e durevolezza, permettono di vivere momenti di convivialità all’aria aperta.
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