17/01/2019 - Un vecchio tabacchificio degli anni '30 convertito in dimora di charme: è la Masseria Diso – Il Tabacchificio, nella campagna salentina di Diso, a due passi dal mare. I proprietari, una coppia italo-vietnamita, ha affidato all'architetto leccese Raffaele Centonze il progetto di ristrutturazione e conversione dell'edificio industriale in struttura ricettiva.
La struttura, risalente agli anni in cui la provincia di Lecce produceva un quarto del tabacco italiano, è stata anche un'officina per la lavorazione dei metalli. Mille metri quadrati di raffinata semplicità, sviluppati su un solo piano, con una pianta rettangolare e soffitti con volte di cinque metri che combinano, in modo unico, le caratteristiche della masseria agricola e del loft industriale.
La facciata scolorita dal sole e dal vento, su cui campeggia ancora orgogliosamente la scritta “Consorzio Agrario Provinciale”, l'architettura senza tempo, l'edificio imponente all’interno di un vasto uliveto sono stati riportati in vita da un restauro realizzato con il massimo rispetto per lo spirito del luogo e un’alterazione minima degli spazi e delle suddivisioni originarie.
Gli interni presentano un sapiente mix di pezzi locali, etnici, industriali, di design contemporaneo e da collezione, portati qui da tutto il mondo dai proprietari, esperti viaggiatori, e collocati come se fossero parte di un'installazione e mescolati in ossequio al concetto giapponese del wabi sabi, che celebra l'interazione tra bellezza, semplicità e imperfezione.
La porta d'ingresso, allineata con quella posteriore, dilata lo spazio e gli elementi in vetro, ferro e legno recuperato accentuano l'anima industriale e razionalista dell'edificio. Quello che era, una volta, un luogo di intenso lavoro, è diventato oggi un tempio del relax assoluto.
Le sei suite, eleganti e minimaliste, offrono un rifugio intimo e accogliente, mentre l'enorme living, gli angoli di lettura, la spaziosa cucina e i gazebo esterni riportano istantaneamente all'atmosfera di una 'piazza italiana', ideale per socializzare e godere del luogo. Il grande cortile posteriore, perfettamente simmetrico, spazio destinato un tempo all'essiccazione del raccolto, è adesso una distesa di verde con una piscina.
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