24/01/2019 - Nel cuore di Roma, a metà strada tra Pantheon e Piazza Navona, si trova il nuovo ristorante e cocktail bar progettato da COLLIDANIELARCHITETTO. Si chiama LIÒN e si inserisce all’interno di un edificio storico di epoca fascista: le linee audaci e i colori saturi in stile massimalista, si contrappongono all’austerità del Palazzo che lo accoglie, per restituire alla città frammenti della dolce vita. A dispetto della posizione, LIÒN non si rivolge a un target turistico: luci soffuse e superfici specchianti invitano all’interno di un locale sofisticato, che con il suo piacevole dehors si affaccia su Largo della Sapienza.
Alla regia del progetto gli imprenditori romani della Tridente Collection che hanno curato il recupero e la rivalorizzazione dell’intera area grazie alla realizzazione dell’Hotel Palazzo Navona, la riqualificazione di via del Melone e l’apertura di LIÒN, ultimo tassello della loro visione.
LIÒN si sviluppa su due livelli: il piano terra, completamente proiettato all’esterno grazie alle grandi vetrate delineate da una spessa cornice di travertino, elemento tipico dell’architettura fascista romana, accoglie il ristorante; mentre il piano interrato, cui si accede attraverso una scala in marmo impreziosita da dettagli in ottone, ospita i locali di servizio, la cucina e la cantina dei vini.
Il cerchio costituisce la matrice generatrice degli elementi dinamici, dalle linee morbide e sinuose, che caratterizzano gli interni, dai fregi sottili e arcuati che avvolgono lo spazio, ai profondi screen a losanga tridimensionale della boiserie laccata colore ottanio, fino alle curve della serie di supporti che sostengono l’elemento portabottiglie sospeso sul bancone.
Mobili disegnati su misura, dove forma e funzione si compenetrano, come i cassetti portaposate o i vani porta-menù ornati di dettagli metallici, si distinguono per la loro estetica pop, in cui il cerchio è ancora protagonista.
Esili strutture metalliche incorniciano elementi trasparenti colorati, come i dischi sospesi sopra i tavoli in marmo nero o gli elementi a losanga del portabottiglie sopra al bancone, dando vita a un lessico formale etereo dal sapore contemporaneo. L’impiego di vetri colorati in pasta per la realizzazione di elementi decorativi architettonici è una rivisitazione contemporanea dei vetri piombati dei primi del Novecento; la scelta di geometrie essenziali e l’uso dei colori primari si ispirano, invece, alla ricerca di Wright sulla relazione dinamica tra schermi di luce e spazi interni continui e fluidi.
Le grandi colonne rivestite in mosaico trafiggono il lungo bancone dal rivestimento in vetro diamantato turchese dove su uno spesso piano in ottone fresato, gli acrobatici bar tender miscelano i loro cocktails.
“LIÒN è un universo di colori materiali e geometrie che si fondono con grande coerenza formale per offrire al cliente un’esperienza totalizzante tra design e cucina”, racconta l’architetto Daniela Colli, fondatrice dello studio.
Anche l’uso del colore è ben modulato: ottanio, turchese e rosso dominano lo spazio e gli arredi, dalle sedie di velluto al divano continuo dalle forme avvolgenti, creando un insieme armonico di micro e macro elementi che compongono il progetto.
La raffinatezza delle forme e delle proporzioni restituisce un ambiente eclettico e innovativo, informale e al contempo elegante.
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