©Andrea Martiradonna
08/01/2019 - Ha aperto il 4 dicembre al Museo Teatrale alla Scala la mostra, a cura di Fulvio Irace e Pierluigi Panza e con l’allestimento di Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto, La Magnifica Fabbrica, dedicata ai 240 anni di storia architettonica del Teatro. Da Piermarini a Sanquirico, da Secchi a Botta la storia della Scala si intreccia con quella della Città e del Paese, riflettendo mutamenti sociali e trasformazioni tecnologiche, fino alla costruzione del nuovo edificio che sorgerà in via Verdi nei prossimi anni.
La mostra racconta lo sviluppo di un teatro che dalla sua nascita è stato specchio della città e delle sue trasformazioni: Teatro di palchettisti sorto in solida pietra dopo l’incendio del Teatro di Corte, l’edificio del Piermarini ha accolto una società in costante evoluzione, riflettendone lo sviluppo: alle modifiche negli arredi e nelle decorazioni si sono aggiunti interventi strutturali che ne hanno fatto un palcoscenico sempre all’avanguardia anche dal punto di vista tecnico-architettonico.
La recente e coraggiosa ristrutturazione affidata all’architetto Botta, portata a termine nei tempi previsti, è una nuova testimonianza della capacità del nostro Teatro e di Milano di ripensarsi in funzione delle nuove esigenze funzionali, artistiche ma anche urbanistiche mantenendo un giusto equilibrio tra rinnovamento costante e conservazione di un patrimonio storico-architettonico che è ormai patrimonio di tutta l’umanità.
Nei prossimi anni il progetto di Botta sarà completato con l’edificio di via Verdi che garantirà nuovi spazi per le attività artistiche, tecniche e amministrative rendendo ancora più efficiente e coordinata l’attività. Raccontare questa storia iniziata 240 anni fa e ancora così vitale significa raccontare l’energia e l’eccellenza di Milano. La Scala sarà nelle vie della città anche con la promozione della mostra che includerà una campagna pubblicitaria sui tram con lo slogan “Monumento in Movimento”: un modo scherzoso per sottolineare la dinamicità che ha sempre contraddistinto il nostro Teatro ma anche il suo legame con la città.
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