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FOX Roma: Factory tecnologica in una cornice storica
L'urbe, la città per antonomasia, guida il concept del progetto di DEGW
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13/02/2019 - Mood industriale in edificio di fine Ottocento: questa la nuova sede di Fox a Roma, che dagli uffici di via Salaria (anche sede di Sky) si è spostata in pieno centro, in piazza San Silvestro (nella stessa location che accoglierà anche Apple).
Dell’edificio Fox occupa il terzo piano: 3.500 metri quadri per 200 persone interamente progettati da DEGW: dalle fasi di consulenza preliminare allo stacking plan, con nuovi concetti di utilizzo dello spazio (anche per il management) e con l’introduzione di aree di supporto studiate ad hoc per diverse esigenze lavorative.
 
“È stato un progetto particolarmente stimolante – afferma Alessandro Adamo, direttore DEGW e partner Lombardini22 – perché abbiamo dato vita a una Factory tecnologica dell’intrattenimento in una cornice densa di storia. È questa l’anima del progetto: unire l’espressione innovativa, high tech, fluida e globalmente connessa del brand con la ruvidità materiale, il tocco umano e il feeling domestico degli spazi e delle superfici ‘grezze’ di uno storico palazzo romano”.
 
È infatti l’“urbe”, la città per antonomasia, a guidare il concept di progetto. Da essa derivano la strategia spaziale e gli elementi che articolano i quattro temi fondamentali degli spazi di lavoro interni: Core, Open space, Supporti e Spazi Ancillari, i quali trovano i loro rispettivi riferimenti nei concetti di Monument, Neighborhood, Gallery e Lighthouse.
 
La Gallery è l’area welcome e dei supporti centrali della nuova sede e comprende funzioni d’accoglienza, showcase e break. Collocata in posizione baricentrica rispetto alla pianta dell’edificio, fa perno sulla reception: ambiente la cui vena tecno industriale si esprime nella materia delle superfici (LED wall, pavimento in gres effetto cemento, soffitto a vista) ma ammorbidita dalle forme organiche di un grande bancone e della parete retrostante in mdf. Ai due lati della reception si sviluppano la waiting area dotata di meeting room e un’ampia caffetteria (con vending machine, kitchenette, library), entrambe con pavimento vinilico e soffitto a vista. Parte della Gallery è anche la board room, ambiente satellite in posizione angolare, una suggestiva sala ovale con tavolo su disegno che dialoga con il pavimento in legno naturale e un soffitto di pannelli acustici in tessuto che integrano l’illuminazione, la climatizzazione e la tecnologia audio-video.
La Lighthouse è un insieme di spazi ancillari tendenzialmente informali che costellano tutto lo spazio di lavoro. Dedicata al team work, la Lighthouse è composta di sottoinsiemi che permettono di modulare momenti di concentrazione individuale e di relazione in modo flessibile: la social platform dagli spazi vetrati e trasparenti, formali e informali; la piazza, che comprende supporti aperti e chiusi con aree touchdown e coworking; i chat sofa, che alternano piccole meeting ad ambienti one-to-one in nicchia.
 
Come nella città, Gallery e Lighthouse sono i servizi ai quartieri, e questi sono i Neighborhood, l’open space improntato all’efficienza e al comfort. Anch’esso non è indifferenziato e comprende al suo interno una porzione dedicata allo scambio creativo.
 
Infine Monument corrisponde ai nuclei dei corpi scala e ascensori, i quali diventano Landmark d’orientamento nello spazio, sempre riconoscibili nella grafica alle pareti e nei monitor digitali per la comunicazione.
 
All’acustica è stata riservata una grande attenzione. Pannelli acustici verticali, con un rivestimento dallo sfondo neutro, sono opportunamente distribuiti nello spazio, mentre le superfici orizzontali dei pavimenti sono quasi tutti in moquette (a parte alcune aree di supporto in vinilico): insieme formano un grande dispositivo acustico che assorbe il rumore d’ambiente in open space e assicura alti livelli di benessere. È un aspetto fondamentale in un progetto che fin dall’inizio ha voluto mantenere gran parte delle murature originali a vista, come a vista è la maggior parte dei soffitti (eccetto le aree dei supporti e della circolazione), per preservare la grana originaria dello spazio.
La nuova sede di Fox di Roma ha oggi aperto i battenti e, dal 1° ottobre 2018, accoglie le persone nei suoi nuovi spazi: quelli di una Factory che unisce gli spessori della storia con una compiuta contemporaneità.
 
Afferma Alessandro Adamo, direttore DEGW e partner Lombardini22:
“Il progetto per la nuova sede di Fox di Roma è stato particolarmente stimolante, perché abbiamo dato vita a una Factory tecnologica dell’intrattenimento in una cornice densa di storia. Abbiamo introdotto nuovi concetti di utilizzo dello spazio con speciali aree di supporto studiate ad hoc per modalità lavorative diverse e non tradizionali: gli spazi formali e informali della ‘social platform’, i supporti aperti e chiusi della ‘piazza’, le aree ‘touchdown’ e ‘coworking’, i ‘chat sofa’ che alternano piccole meeting ad ambienti ‘one-to-one’ in nicchia. Sono spazi di relazione flessibile che animano il cuore del progetto, il cui concept essenziale è unire l’espressione innovativa, high tech, fluida e globalmente connessa del brand con la ruvidità materiale, il tocco umano e il feeling domestico degli spazi e delle superfici ‘grezze’ di uno storico palazzo romano: cioè una Factory che coniuga gli spessori della storia con una compiuta contemporaneità”.
 

  Scheda progetto: FOX Roma
Delfino Sisto Legnani, Marco Cappelletti
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