Broken Nature è un’indagine approfondita sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale, legami che nel corso degli anni sono stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti. La XXII Triennale di Milano, analizzando vari progetti di architettura e design, esplora il concetto di design ricostituente mettendo in luce oggetti e strategie, su diverse scale, che reinterpretano il rapporto tra gli esseri umani e il contesto in cui vivono, includendo sia gli ecosistemi sociali che quelli naturali.
“La XXII Triennale di Milano – afferma il Presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri – pone un interrogativo quanto mai urgente: come possiamo restituire alla sfera naturale quanto in questi secoli, e in particolare negli ultimi decenni, le è stato sottratto? Con questa edizione dell’Esposizione Internazionale, la Triennale ribadisce la propria volontà di riprendere la tradizione di questa manifestazione connettendola ad alcuni dei grandi temi della nostra contemporaneità, aprendo la riflessione non solo alla comunità internazionale del design e dell’architettura, ma anche a tutti i cittadini che nei prossimi mesi verranno a vistarla.”
La XXII Triennale di Milano consiste in una mostra tematica, in ventidue partecipazioni internazionali, sollecitate sotto l’egida del Bureau International des Expositions attraverso canali governativi ufficiali, nell'installazione The Great Animal Orchestra, realizzata da Bernie Krause e United Visual Artists su iniziativa della Fondation Cartier pour l’art contemporain, nella mostra speciale La Nazione delle Piante, curata da Stefano Mancuso.
Per Paola Antonelli “Broken Nature invita a comprendere in maniera più profonda i sistemi multispecie, complessi e interconnessi, in cui viviamo; incoraggia ad adottare una prospettiva di lungo termine; e suggerisce ai visitatori una serie di misure concrete che possono ispirare abitudini e attitudini per ricostituire i nostri legami con la natura. Broken Nature celebra il potere rivoluzionario dell'immaginazione e dell’inventiva.”
La mostra tematica è composta da quattro lavori appositamente commissionati a designer internazionali. Le opere commissionate sono state affidate a Formafantasma (Andrea Trimarchi e Simone Farresin), a Neri Oxman e al suo gruppo di ricerca Mediated Matter Group del MIT Media Lab, a Sigil Collective (Khaled Malas, Salim Al-Kadi, Alfred Tarazi e Jana Traboulsi), collettivo con base a Beirut e a New York, e ad Accurat, società di ricerca e innovazione nel campo del data-driven design, con sedi a Milano e New York (progetto condotto da Giorgia Lupi e Gabriele Rossi). Questi progetti propongono approcci creativi che mirano a correggere il corso autodistruttivo dell’umanità ma anche a pensare in maniera diversa alla nostra relazione con l’ambiente e con tutte le specie presenti sul pianeta, inclusi gli esseri umani. In diversi casi, i lavori realizzati sono la continuazione di un corpo di opere iniziato in precedenza e vogliono incoraggiare i designer a considerare la loro pratica come un’attività a lungo termine.
Oltre alle opere commissionate, la mostra tematica comprende una selezione di un centinaio di progetti degli ultimi tre decenni, esempi di design, architettura e arte ricostituente provenienti da tutto il mondo. Tra di essi, Broken Nature ospita installazioni e oggetti nuovi – come Reliquaries di Paola Bay e Armando Bruno, Nuka-doko di Dominique Chen e Whale Song di Google Brain – accanto a pietre miliari come l’Hippo Roller di Pettie Petzer e Johan Jonker, il progetto residenziale Quinta Monroy di Elemental, le 100 sedie in 100 giorni di Martino Gamper, ed Eyewriter low-cost di Zach Lieberman (e altri), un sistema open source di tracciamento oculare. Questi progetti, che hanno svolto un ruolo essenziale nella storia e nell’avanzamento del design, hanno esercitato in alcuni casi un impatto memorabile sulla società e sul modo in cui gli esseri umani interagiscono con il mondo che li circonda. Includendo questi progetti in uno stesso dialogo e in un unico spazio, la mostra vuole svelare il potenziale del design come catalizzatore di cambiamenti sociali e comportamentali.
La mostra tematica presenta inoltre l’installazione The Great Animal Orchestra, commissionata dalla Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi e creata dal musicista ed esperto di bioacustica Bernie Krause e dal collettivo inglese United Visual Artists (UVA) in occasione della omonima mostra presentata nel 2016. The Great Animal Orchestra offre un’immersione nel cuore dei suoni della natura, proponendo una riflessione visiva e sonora sulla necessità di preservare la bellezza del mondo animale.
La mostra tematica è affiancata da 22 Partecipazioni Internazionali, promosse da istituzioni e atenei considerati eccellenze internazionali, nonché da numerosi Governi. Le Partecipazioni Internazionali offrono una proposta diversificata in termini di temi, prospettive, contesti e provenienze, che dà conto della complessità e delle differenti tradizioni culturali. Un padiglione speciale è quello della città di Milano, che inaugura la nuova sede dell’Urban Center all’ingresso del Palazzo dell’Arte con la mostra Milano 2030.
La XXII Triennale di Milano include inoltre la mostra La Nazione delle Piante, curata dal Professore Stefano Mancuso, che parte dall’assunto che l’umanità, per evitare un futuro catastrofico, debba guardare alle piante in un modo nuovo, usandole non solo per quello che hanno da offrire, ma per quello che possono insegnarci. Le piante esistono sulla Terra da molto più tempo dell’uomo, si sono meglio adattate, e probabilmente sopravvivranno alla nostra specie. La Nazione delle Piante svela la propria natura attraverso un immaginario spettacolare e affascinante, un percorso di apprendimento attraverso un’esperienza immersiva e contenuti multimediali.
La Triennale di Milano annuncia i Bee Awards, assegnati da una giuria internazionale. Tre progetti tra quelli delle partecipazioni internazionali verranno selezionati sulla base dell’accuratezza della loro interpretazione del tema e della qualità e rilevanza delle idee proposte. I tre premi – Golden Bee, Black Bee e Wax Bee – sono stati realizzati da tre artisti italiani: Chiara Vigo, Olì Bonzanigo e Bona Calvi. I vincitori dei premi verranno annunciati oggi durante la cerimonia d’inaugurazione della XXII Triennale.
Broken Nature è un progetto che, nelle intenzioni del team curatoriale, va al di là di quanto esposto al Palazzo dell’Arte e comprende anche:
- una piattaforma digitale (brokennature.org), lanciata un anno prima dell’apertura e che proseguirà per tutto il corso della manifestazione e che mette in luce il processo curatoriale e lo condivide con un ampio pubblico. Su brokennature.org vengono pubblicati regolarmente aggiornamenti che continueranno per tutta la durata dell’esposizione;
- un public program e una serie di simposi;
- un catalogo, edito dalla Triennale di Milano in partnership con Electa, in italiano e in inglese con saggi di scienziati, ricercatori, designer e critici, e una sezione dedicata alle Partecipazioni Internazionali.
XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano Broken Nature: Design Takes on Human Survival
1° marzo - 1° settembre 2019
Viale Alemagna, 6
20121 Milano−Italy
T +39 02 724341
Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici per funzionare correttamente e cookie di Analytics per raccogliere statistiche anonime sulla navigazione. Continuando la navigazione su questo sito si accetta la Cookie PolicyX non mostrare pi�