29/03/2019 - Asmundo di Gisira si trova all’interno di un palazzo del settecento a pochi passi dal Duomo di Catania. La residenza si sviluppa su una superficie di circa quattrocento mq, distribuita attorno ad una piccola corte centrale del palazzo. I balconi e il terrazzo si affacciano sulle tre strade che perimetrano la fabbrica e sulla piazza.
Il progetto di Studio GUM ha riguardato la riqualificazione e trasformazione di quello che fu abitazione nobiliare in una residenza ricettiva particolare, il cui concept, ispirato ai miti e leggende della città di Catania, è descritto attraverso una commistione di architettura, design e memoria che fa immergere il fruitore in un'autentica esperienza.
L’approccio progettuale di tipo conservativo è stato volto innanzi tutto a ripristinare l’originale distribuzione della casa adattandola alle nuove funzionalità ed esigenze necessarie per una struttura recettiva.
Così si è proceduto nel restauro di tutto ciò che era ancora esistente e che versava in pessime condizioni di degrado.
E’ così che le aree comuni, la reception, il salone per la colazione, una sala bar e la corte centrale, vengono dedicate alla leggenda di Billonia, giovane e bella fioraia che a fine ottocento si aggirava tra la villa Bellini e il Duomo distribuendo fiori e buon uomore. Qui tutto richiama e simboleggia il rapporto tra la giovane e i giardini: il dipinto del pittore catanese Sergio Fiorentino, i decori su pareti della sala colazione eseguiti dall’artista svedese Daniel Egnéus o l’opera della palermitana Rossana Taormina per la sala bar che racconta la memoria del luogo rappresentata da un uomo seduto e da una carta geografica legati insieme da un filo intessuto, fluttuanti su un verde fondale pittorico.
Le sei camere con bagno di cui dispone la struttura sono distribuite attorno alla corte dove un lucernario chiude quello che inizialmente era uno spazio all’aperto garantendo, comunque, un notevole apporto di luce e il collegamento al coperto con le stanze.
Qui, trovano forma e significato le antiche leggende di Proserpina, di Colapesce, Uzeta, Eliodoro, Aci e Galatea e in ultimo di Agata, patrona della città di Catania.
Molte delle finiture sono il prodotto della collaborazione tra i progettisti e i tanti creativi che hanno partecipato al progetto, come il ceramista calatino Alessandro Iudici che ha realizzato gran parte dei rivestimenti per i vari ambienti. Sono stati, inoltre, riutilizzati gli antichi pavimenti in cementine decorate ricollocate a formare nuovi decori, come ad esempio la pavimentazione della corte o i bagni delle camere Uzeta, Colapesce e Aci e Galatea.
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