Ph. © Marc Riboud
20/05/2019 - «Ha realizzato alcuni dei progetti più belli di questo secolo, — recitava la motivazione del Pritzker ricevuto nel 1983— ma il significato delle architetture di Pei va oltre la limitazione del tempo, passando dalle ragioni del passato all’attenzione per le nuove forme di energia».
Ieoh Ming Pei, uno degli ultimi maestri dell’architettura modernista e conosciuto anche dai non addetti ai lavori come l’uomo che ha dato un nuovo volto al Louvre costruendo la celebre Piramide in vetro e acciaio, è scomparso all'età di 102 anni.
Photo: Sam Falk / New York Times
Nato nel 1917 a Canton, in Cina, Pei diventa cittadino statunitense nel 1954, si trasferisce negli Stati Uniti a 18 anni dove consegue la laurea al Mit nel 1940 e un master nel 1946 alla Harvard Graduate School of Design, dove è rimasto come assistente alla cattedra fino al 1948.
Apre il suo primo studio di architettura a New York nel 1955, il rinomato I.P.& Partners che nel 1989 cambiò la sua denominazione in Pei Cobb Freed & Partners, con l’arrivo dei suoi due storici collaboratori, James Ingo Freed e Henry N. Cobb.
Allievo di Walter Gropius e Marcel Breuer, vince il Pritzker nel 1983 e l’11 dicembre del 1992 l’allora presidente George H.W. Bush gli conferisce la medaglia presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza civile USA.
Tra le sue opere più rinomate, oltre alla Piramide del Louvre – un’opera che, per la sua portata innovativa rispetto a un contesto storico consolidato, fece molto discutere e allo stesso tempo registrò un grande successo – la East Wing della National Gallery di Washington, la Biblioteca di J.F. Kennedy a Boston, il Deutsches Historisches Museum di Berlino e il museo d’arte della città cinese Suzhou, inaugurato nell’ottobre del 2006, realizzato fondendo le tradizioni culturali locali con l’impiego di tecnologie e materiali innovativi. A Milano ha ridisegnato il nuovo Pirellone.
La straordinaria carriera di Pei, caratterizzata dalla sua fede nel modernismo, nel lirismo e nella bellezza, ha attraversato sette decenni.
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